Rinvaso di una pianta grassa: cosa fare subito dopo e quanto si aspetta prima di bagnare il terriccio

Chi coltiva piante grasse da tempo – siano esse cactacee o succulente – sa bene cos’è opportuno fare dopo il travaso (o “rinvaso”), e certamente sa che queste piante non vanno immediatamente bagnate al termine di questa operazione. Tuttavia, c’è rinvaso e rinvaso: c’è quello “invasivo” e quello che prevede il semplice spostamento di una pianta da un vaso a un altro. C’è il rinvaso che prevede la pulizia totale delle radici e quello che comporta solo una superficiale pulizia del vecchio terriccio. Insomma, le casistiche sono tante e si può procedere in svariati modi. Alcun punti fissi, però, ci sono e vanno rispettati se vogliamo evitare il rischio che a seguito di questa operazione la pianta vada in stress o, nel peggiore dei casi, muoia a seguito di un marciume partito proprio dalle radici.

Del rinvaso di cactus e piante succulente abbiamo parlato diverse volte in molti articoli, in particolare in quelli raccolti nella categoria “I rinvasi”, che potete raggiungere tramite questo link. Viste però le tante domande che ancora vengono poste sui social (o direttamente a questo sito via mail), si ritiene utile dedicare uno specifico articolo alle varie tipologie di rinvaso e a ciò che è necessario fare subito dopo aver terminato questa operazione.

Ecco perché questo articolo, certamente utile al neofita, può rivelarsi altrettanto utile al coltivatore di lungo corso. Qui vedremo infatti le varie tipologie di rinvaso possibili, gli accorgimenti da usare e, soprattutto, cosa fare (non solo dal punto di vista dell’annaffiatura) una volta terminato il rinvaso di una succulenta. (…)

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Rinvasare cactus: un esperimento con substrati diversi per capire come il terriccio influenza la crescita

I fattori fondamentali per la crescita di una pianta sono moltissimi: dall’esposizione, alle annaffiature; dalle fertilizzazioni alle temperature. Tra questi fattori, uno dei più importanti – quantomeno per cactus e piante succulente – è il substrato. Il terriccio ideale per i cactus deve avere almeno due proprietà: essere drenante e asciugare rapidamente. (…)

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La coltivazione di cactus e piante grasse: le cure stagionali e quel che c’è da fare durante l’anno

Ad ogni stagione corrisponde una fase di sviluppo delle piante. Cactus e piante grasse non fanno eccezione e se vi sono stagioni in cui queste piante vegetano e fioriscono, ve ne sono altre in cui le succulente rallentano o fermano del tutto la crescita per entrare in stasi. E’ dunque importante conoscere i “tempi” delle nostre piante per coltivarle al meglio e mantenerle sempre in salute. Ecco perché è bene conoscere le cure stagionali necessarie ai cactus e alle succulente.

Dei fattori fondamentali per la coltivazione di cactus e succulente ho parlato in vari articoli di questo sito, in particolare quelli raccolti nella categoria Coltivazione. Questo post vuole essere una sorta di “mappa” riassuntiva organizzata per stagioni, con l’indicazione di ciò che c’è da fare in ogni periodo dell’anno.

Nell’articolo che segue passiamo allora in rassegna le cure stagionali, ossia tutto quello che c’è da fare, a livello di annaffiature, fertilizzazione, rinvasi, esposizione, ecc. stagione per stagione, per far crescere al meglio i cactus e le piante succulente in generale. La guida vuole essere un pratico “vademecum” in sintesi (ma ogni argomento può essere approfondito grazie agli appositi link interni) di ciò che è utile e consigliato fare in primavera, in estate, in autunno e in inverno.

Insomma, una sorta di prontuario da tenere sempre a portata di mano per organizzare i lavori, sia che si disponga di una serra oppure di un terrazzo, di un balcone o anche di un semplice davanzale. (…)

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Rinvaso di Euphorbia e Ariocarpus con un tentativo di riproduzione del loro habitat

Riprodurre in vaso l’habitat delle succulente è soprattutto un lavoro di documentazione e pazienza. Molti coltivatori si sono specializzati in questa tecnica e riescono a creare veri e propri angoli di deserto in vasi o cassette. In questo periodo avevo tre Ariocarpus retusus e cinque Euphorbia obesa da rinvasare, quindi ne ho approfittato e ho cercato di riprodurre un po’ l’ambiente in cui vivono queste piante.

In questo articolo descrivo in dettaglio tutti i passaggi del rinvaso con il mio piccolo tentativo di riproduzione, a livello estetico e con alcuni compromessi, dell’ambientazione di queste piante. (…)

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Irrobustire le spine delle cactacee: un piccolo esperimento con alcune semine di Ferocactus

In base alle esperienze di alcuni coltivatori, le piante del genere Ferocactus sembrano gradire l’aggiunta di materiale calcareo nella composta. A trarne beneficio sarebbero soprattutto le spine, che si irrobustirebbero sensibilmente rispetto a quelle di esemplari coltivati in terricci più “tradizionali”, ad esempio il classico mix pomice, lapillo, torba in parti uguali. Sulla base di questa considerazione ho voluto fare un piccolo esperimento con alcune mie semine di Ferocactus acanthodes (semi ricavati da un frutto secco preso da una pianta adulta durante un viaggio in Arizona) e Ferocactus latispinus. Gli acanthodes sono nati nel 2013, mentre i latispinus sono del 2010. Salvo per il terriccio della semina, che era a base di torba, pomice e ghiaietto, queste piante sono cresciute nella tradizionale composta con un 30% di torba fine e il resto pomice e lapillo in parti uguali. In genere utilizzo questo mix quando voglio aiutare le piante da semina a svilupparsi in tempi più rapidi, per poi passarle in quello che considero il mio “terriccio standard” a base di terra di campo, pomice, ghiaia e torba al 10%.

Nell’articolo che segue vediamo esattamente in cosa consiste questo mio esperimento, quale tipo di terriccio ho deciso di utilizzare e vediamo soprattutto i risultati con le foto scattate a due anni di distanza dal test. (…)

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