Attenzione alle fioriture invernali: da qui può innescarsi il marciume. Ecco le specie a rischio

Purtroppo è un fenomeno meno raro di quel che si può pensare. Proprio il fiore, la massima espressione della pianta, il suo strumento per riprodursi e salvaguardare la specie, può trasformarsi nel suo carnefice. Con le cactacee, piante che necessitano di un riposo stagionale corrispondente con i mesi invernali, il fiore talvolta può essere fatale. Accade ovviamente solo con quelle specie che fioriscono in pieno inverno, dunque una ristretta minoranza rispetto alla totalità delle cactacee. Ma spesso è proprio da lì, da quel fiore che sboccia in dicembre o in gennaio, che si innesca il marciume che, se trascurato o non visto, può condurre l’esemplare alla morte. E’ quello che è successo a due miei Ferocactus latispinus in questi giorni. O meglio, nelle scorse settimane, solo che il danno si è palesato recentemente. E ormai era tardi per intervenire e salvare le piante.

In questo articolo approfondiamo questo fenomeno e vediamo cosa si può fare per prevenirlo o, quantomeno, riuscire a intervenire prima che il marciume passi dal fiore alla pianta. (…)

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Eccoci a 30 schede di coltivazione nello shop: fino a tutto febbraio tornano tutte in promozione!

Siamo partiti alla fine di novembre con 18 schede (qui l’articolo di presentazione) e siamo arrivati a metà febbraio con 30 schede. Il lavoro non si ferma qui e altre schede sono in preparazione. In particolare vorrei ampliare il ventaglio delle succulente non cactacee, ma c’è un motivo preciso se ho deciso di concentrarmi, almeno in questa fase, sulle cactacee e ne parlerò più avanti nel tempo. Nel frattempo, arrivato a 30 schede di coltivazione in formato pdf, acquistabili e scaricabili tramite lo shop del sito, ho pensato che fosse utile fare il punto e lanciare una piccola promozione anche per ringraziare i tanti – abbonati e non abbonati al sito – che hanno positivamente accolto questa mia iniziativa. (…)

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Johnstonianus, la specie più bella e ricercata di tutto il genere Ferocactus: un capolavoro della Natura

Grovigli viventi di spine incredibilmente intricate, “globi” avvolti da splendidi aculei di colore giallo intenso. Ecco come si potrebbero definire, forse sbrigativamente ma al tempo stesso realisticamente, i Ferocactus johnstonianus, una delle specie più apprezzate e ricercate tra gli appassionati del genere Ferocactus in tutto il mondo. Si tratta di piante relativamente poco diffuse e poco propagate, non facilmente reperibili in commercio e dalla crescita non veloce, e forse sono anche questi alcuni tra i fattori che contribuiscono ad alimentare il fascino dei johnstonianus. In questi giorni di rinvasi ho avuto modo soffermarmi su alcuni esemplari di questa specie che ho avuto alcuni anni fa dall’amico Francesco Soldi, coltivatore di grande esperienza soprattutto per quanto riguarda il genere Ferocactus, sebbene oggi si stia concentrando sul genere Echinocactus e in particolare sulla specie horizonthalonius. Ebbene, le piante che ho preso da lui alcuni anni fa sono cresciute inizialmente molto lentamente – colpa soprattutto mia, perché ho rinviato a lungo il rinvaso e ho usato un substrato eccessivamente povero – ma negli ultimi due anni, complice anche un substrato leggermente più ricco, hanno recuperato e oggi si presentano ben caratterizzate e proporzionate e stanno cominciando a mostrare tutto il loro potenziale.

In questo articolo ecco un approfondimento su questa splendida specie. (…)

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Cactus identici in diversi substrati: risultati straordinari di un mio test e la sorpresa del gesso naturale

A chi si domanda fino a che punto il substrato influisca sulla crescita delle cactacee; a chi si chiede se il gesso naturale (detto anche gesso agricolo) può essere utile nella formazione di spine robuste, tornerà senz’altro utile questo articolo. Articolo che altro non è se non l’aggiornamento di un piccolo esperimento – uno dei tanti che faccio con le mie piante – che ho iniziato nel luglio del 2020 e che ha dato esiti sorprendenti, stupendo me per primo. Sì, perché sebbene il campione di prova sia limitato (in tutto sei piante) e i risultati siano pertanto da considerare indicativi e tutt’altro che assoluti, devo confessare che non mi attendevo un simile riscontro a poco più di due anni e mezzo dall’avvio di questo test. Che i substrati possano letteralmente fare la differenza nella crescita delle cactacee è noto e che il gesso naturale (quantomeno con alcune specie) sia un elemento eccezionale è risaputo, ma è con la prova diretta, con il metodo sperimentale che possiamo realmente apprezzare l’incidenza del terriccio nella crescita delle nostre succulente.

In questo articolo entriamo dunque nel dettaglio dell’esperimento e vediamo a distanza di oltre due anni e mezzo i risultati, a mio avviso notevoli, che ho ottenuto. (…)

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