In marzo un’esplosione di colori: una gallery fotografica con le più belle fioriture di cactus

I cactus possono fiorire in qualsiasi periodo dell’anno: dalla primavera all’estate, dall’autunno (ad esempio gli Ariocarpus) fino all’inverno (sebbene poche specie lo facciano in questi mesi). Tuttavia, è sicuramente la primavera il periodo migliore – come per quasi tutte le piante in generale- per godere delle splendide fioriture delle cactacee. L’ideale è la primavera inoltrata, nel periodo compreso tra maggio e giugno, ma anche marzo e aprile riservano esplosioni di colore eccezionali. In questo breve articolo, ecco allora una gallery fotografica con le fioriture di marzo e con l’indicazioni delle specie e dei generi più “precoci” in questo senso (…).

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Il 27 e 28 maggio torna Eurocactus a Trento, la mostra mercato interamente dedicata a cactus e succulente

Insieme alla Festa del Cactus di San Lazzaro di Savena (Bologna), Eurocactus è l’evento più importante in Italia per tutti gli appassionati di cactus e piante succulente. Giunta quest’anno alla sua ventitreesima edizione, la rassegna che ha luogo nei pressi di Trento è la prima mostra mercato internazionale interamente dedicata alle piante succulente che sia mai stata organizzata in Italia. L’evento è curato dall’associazione Cactus Trentino Südtirol, da anni molto attiva e vivace nella promozione e nella diffusione della conoscenza delle famiglie botaniche succulente.

In questo articolo ecco tutti i dettagli dell’evento che si terrà sabato 27 e domenica 28 maggio e che promette, come sempre, di accontentare anche gli appassionati più esigenti! (…)

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Scarpe, borse, tessuti: lo sapevate che un’alternativa sostenibile alla pelle arriva dai cactus?

Nel corso dei millenni i cactus sono stati utilizzati dalle popolazioni locali americane in svariati modi. Con alcuni cereus si realizzano palizzate a protezione delle abitazioni, ad esempio, così come in epoche remote gli aculei uncinati di alcune specie (ad esempio Ancistrocactus) sono stati utilizzati come ami da pesca. Un largo utilizzo di cactacee e piante succulente in generale si ha ancora oggi nel campo alimentare (molti frutti e molti cactus sono commestibili, basti pensare ai garambullos, i frutti del Myrtillocactus, o alle pale delle Opuntia, i cosiddetti nopal). Sul versante della cosmesi e dei prodotti per la cura del corpo è sufficiente pensare all’Aloe, in particolare l’Aloe vera, il cui gel naturale è impiegato nella realizzazione di moltissimi prodotti oggi in commercio. 

Meno noto è l’impiego dei cactus come alternativa alla pelle nella creazione di borse, tessuti e scarpe. Eppure, anche sul fronte delle alternative sostenibili alla pelle, si sta aprendo un piccolo varco, come dimostra l’esperienza del brand Desserto®, che ricorre ai cactus (in particolare al ben noto Fico d’India) per realizzare una sorta di “pelle vegana” a basso impatto ambientale. (…)

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Piante in vegetazione con fiori e spine: quando possiamo riprendere ad annaffiare?

Con l’allungarsi delle giornate in prossimità dell’arrivo della primavera, le cactacee escono dalla stasi e riprendono la vegetazione. Ce ne accorgiamo dalla produzione di nuove spine, anzitutto: è sufficiente osservare con attenzione l’apice delle piante per vedere i nuovi aculei spuntare dalle areole. I fusti possono ancora essere sgonfi a seguito dei mesi di asciutta invernale, ma le piante “sentono” l’arrivo della bella stagione – soprattutto dal lieve aumento delle temperature e dall’allungarsi del fotoperiodo – e, anche senza aver ricevuto acqua, escono dallo stato di dormienza. Moltissime cactacee, tra febbraio e marzo, danno il via alle fioriture. Tra i generi più precoci, i Turbinicarpus, gli Strombocactus, molte specie di Mammillaria, gli Ancistrocactus e gli Stenocactus, che in queste settimane si riempiono di boccioli. Le nuove spine sono invece evidenti in alcune specie di Echinocactus (soprattutto E. texensis ed E. parryi), Ferocactus e Neoporteria (=Eriosyce).

Attenzione, però: se la ripresa della vegetazione è evidente e le fioriture sono in molti casi già in corso, non è detto che si debba cominciare con le annaffiature. Molti coltivatori, infatti, sulla base di questi segnali sono indotti a pensare che sia il momento di riprendere ad irrigare le cactacee. Molto spesso questa “fretta” si rivela disastrosa, perché se è vero che le piante stanno tornando in vegetazione, è altrettanto vero che l’apparato radicale può non essere ancora attivo. In queste condizioni, bagnare il substrato quando le temperature non si sono ancora assestate e permangono minime notturne non superiori a 4-5 gradi può innescare il marciume. 

Vediamo allora quando è opportuno riprendere le irrigazioni e cosa fare in previsione dell’arrivo della primavera. (…)

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Cambiamento climatico: i cactus mettono radici in Trentino e sulle Alpi Svizzere

Per gli amanti delle cactacee e delle succulente in generale può sembrare una bella notizia. In realtà, non è tutto oro quel che luccica e la naturalizzazione di piante “aliene” (o “alloctone”) può rappresentare un vero e proprio problema dal punto di vista ambientale, dal momento che questo fenomeno contribuisce ad alterare i delicati equilibri costruiti dalla Natura nell’arco di millenni. E’ quello che è stato recentemente osservato anche in Trentino e in Svizzera, dove, sorprendentemente, si espande la presenza di cactacee, nella fattispecie Opuntia. In effetti, sebbene le Opuntia siano originarie delle Americhe come tutte le cactacee (qui le mappe con la distribuzione delle succulente nel mondo), sono naturalizzate ormai da centinaia di anni in moltissime parti del globo – basti pensare al Sud Italia, ma anche alla lontana Australia. Che questi cactus comincino ad adattarsi al clima delle Alpi Svizzere e del Trentino, tanto da prosperare anche in queste aree, desta non poca sorpresa e – sotto il profilo naturalistico – un certo allarme, che è peraltro connesso al generale problema del cambiamento climatico.

A dare la singolare notizia, alcune settimane fa, è stato il giornale online Il Dolomiti, con base a Trento. Non solo: il tema è stato trattato anche dalla tv Svizzera e dal prestigioso The Guardian. Ecco di cosa si tratta. (…)

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