Consigli di lettura su cactus e piante succulente

In questa sezione del sito sono raccolte alcune recensioni di libri che ho letto, consultato e riletto e che fanno parte della mia “biblioteca cactofila”. Nel corso del tempo aggiornerò questa pagina aggiungendo altre recensioni, rigorosamente di libri che ho letto oppure consultato personalmente e dai quali ho tratto spunti per approfondire la conoscenza di cactus e piante grasse.

Le mie piante grasse (Giuseppe Lodi, Edagricole)

Dove lo trovi un libro per appassionati di cactus dove, tra le altre cose, ti si racconta di quel piccolo Echinocactus grusonii comprato in occasione di un viaggio di nozze nel lontano 1922, e poi fotografato nel 1985 a far da sfondo a sei tra nipoti e pronipoti dell’autore del volume?

Giuseppe Lodi Le mie piante grasse copertina
L’edizione del 1997

Le mie piante grasse” è la “Bibbia” del cactofilo italiano. Opera certamente datata (prima edizione 1986), certamente superata in svariate parti… epperò… libro ancora oggi imprescindibile per ogni appassionato del genere. Purtroppo non di facile reperibilità perché il testo è fuori catalogo e si può trovare solo usato tra le bancarelle o in librerie reminder. Se non cercate trattati scientifici, pesanti saggi, pagine e pagine di fredda tassonomia, questo volume fa per voi. Qui, Lodi, il primo vero esperto e collezionista di cactus (e piante grasse in genere) in Italia, racconta con semplicità, passione e tanti aneddoti la sua esperienza di coltivatore e conoscitore di succulente. Giusto per dare un’idea del registro appassionato e appassionante che vena l’opera, ecco cosa annota l’Autore nella prefazione, a proposito di quel piccolo grusonii: “(…) Portai anche cento garofani rossi del mercato dei fiori di Ventimiglia per una ragazzina, sorella del migliore dei miei amici. Il viaggio di nozze, nell’aprile 1922, lo facemmo a Bordighera. Alla Mortola ammirammo molto l’Echinocactus grusonii, e ne prendemmo uno dai Winter. Era grosso un centimetro e mezzo: lo pagammo dieci soldi. Adesso è grosso più di mezzo metro: ha visto Mino, la sposina, invecchiare con me e lasciarmi poco prima che diventassimo bisnonni”.

Cactus (C. Zanovello, F. Muzzio Editore)

Per gli amanti della coltivazione “wild” questo può essere un ottimo punto di partenza. Di fatto, un viaggio, guidati dagli appunti dell’autore, nelle regioni del “Sette” messicano: San Luis Potosì, Coahuila, Nuevo Leon, Tamaulipas, Queretaro, Guanajuato.

La copertina del libro Cactus di Carlo Zanovello
L’edizione del 1992

Le foto non sono abbondanti né di grande formato, se proprio vogliamo trovare una pecca, ma sono scattate tutte in natura e danno corpo a una bella carrellata che spazia dalle Mammillaria alle Coryphantha, dai Turbinicarpus alle Opuntia, passando per Ariocarpus, Echinocactus, Echinocereus e altri generi. Carlo Zanovello, collezionista, esperto di succulente, studioso e appassionato viaggiatore ha “assemblato” questo volume dagli appunti di quattro viaggi in Messico. La descrizione delle piante che ha potuto osservare è accurata e i riferimenti geografici sono puntuali. Non aspettatevi un’opera romanzata, sebbene qualche spunto in questo senso non manchi (la descrizione degli itinerari, quella dell’attrezzatura, quella delle persone incontrate sul posto); l’opera è piuttosto un lungo racconto a metà tra la fabula on the road e il trattato scientifico declinato in un linguaggio divulgativo e facilmente accessibile. Tra le pagine di quest’opera i cactofili che vogliono approfondire il versante “naturale” della coltivazione possono trovare non pochi spunti. In parte dalla descrizione dei luoghi, in parte da quella delle piante osservate; più in generale, dal racconto appassionato dell’autore, costantemente a caccia di esemplari più o meno rari, in luoghi di passaggio così come in aree difficilmente accessibili se non si ha accesso alle informazioni di qualche improvvisata guida locale. Per gli amanti della ricostruzione dei vari landscaping, le foto disseminate tra le pagine del volume possono rappresentare un valido aiuto. Niente piante in vaso, qui: solo foto da habitat e relativa descrizione dei luoghi. Non è poco.

Ariocarpus et cetera (J. Pilbeam & B. Weightman, BCSS)

Se i generi messicani sono tra i vostri preferiti, questo è un libro da prendere seriamente in considerazione. In particolare se amate i generi di dimensioni contenute, e le piante un po’… ricercate, diciamo. In “Ariocarpus et cetera” (edito in inglese nel 2006 dalla British Cactus & Succulent Society) John Pilbeam e Bill Weightman passano in rassegna, con descrizioni accurate e foto di esemplari sia in habitat che in coltivazione, una serie di generi particolarmente interessanti.

La copertina di Ariocarpus et cetera
La copertina dell’edizione 2006

L’elenco completo comprende: Acharagma (che altri autori riconducono ed Escobaria), Ariocarpus, Astrophytum, Aztekium, Cumarina, Epithelantha, Geohintonia, Leuchtenbergia, Lophophora, Neolloydia, Obregonia, Oretegocactus, Pelecyphora, Stenocactus, Strombocactus, Toumeya, Turbinicarpus. Le 140 pagine del volume, molto curato nella scelta iconografica e nell’impaginazione, sono la summa di quello che gli autori hanno imparato in oltre 50 anni di studio e coltivazione. Il volume è diviso in sezioni dedicate a ciascun genere trattato e per ogni genere vengono presentate le principali specie con relativa descrizione, areale di origine, note di coltivazione e particolarità. Le foto abbondano e sono di buona fattura: in molti casi si rivelano di grande interesse per chi volesse cercare di studiare e riprodurre, in vaso, l’habitat dei generi trattati. Notevole è la differenza che emerge tra le foto delle piante in habitat e le stesse specie coltivate in vaso: segno che la coltivazione “wild” non è sempre facile, nemmeno per gli esperti. Segno anche che certe condizioni possono essere davvero difficili da riprodurre, col risultato che coltivando in vaso, anche con tutte le accortezze, i risultati possono non rivelarsi poi così brillanti. Ciò non toglie che l’opera rimanga un buon punto di partenza e un’ottima fonte di ispirazione per chi ama questi generi e vuole saperne di più da una fonte indubbiamente attendibile.

The Cactus Family (E. F. Anderson, Timber Press)

The Cactus Family” è un “tomo” di 776 pagine. Un’opera monumentale pubblicata nel 2001 e ristampata nel 2004 da Timber Press. Nel volume (in inglese), Edward F. Anderson parte da una lunga e dettagliata descrizione della famiglie delle cactaceae, entrando nello specifico delle caratteristiche di queste piante. L’autore dedica paragrafi alla descrizione delle caratteristiche di queste piante, dalle spine al fusto, dalle radici alle areole, fino, ovviamente a fiori, frutti e semi. Ogni argomento è approfondito con competenza e corredato da parecchie immagini. In chiusura del primo capitolo c’è un interessante paragrafo dedicato alla distribuzione dei cacti, con l’indicazione delle zone di provenienza dei principali generi, da quelli che popolano le zone subdesertiche a quelle che vivono nelle foreste pluviali.

La copertina di "The Cactus Family"
La copertina del volume

Il secondo capitolo del volume è dedicato all’utilizzo delle cactaceae presso le popolazioni delle aree in cui crescono queste piante, dall’impiego alimentare a quello nelle cerimonie religiose (vedi il “San Pedro”, per citarne uno). Al terzo capitolo è affidata l’importante tematica della conservazione dei cacti in situ con approfondimenti sulle varie normative internazionali in vigore, mentre nel quarto troviamo una serie di utili informazioni sulla coltivazione, suddivise per argomento: luce, contenitori, rinvasi, annaffiature, fertilizzazione, aria, parassiti e pesticidi. A seguire il capitolo sulla classificazione dei cactus: tassonomia, nomenclature e storia della classificazione stessa. Si arriva così al cuore vero e proprio dell’opera, qualcosa come seicento e passa pagine nelle quali Anderson descrive i vari generi fornendo una ricca descrizione sulle caratteristiche, la zona di provenienza e una breve “storia” di quella specifica pianta, della sua scoperta e classificazione. Per ogni genere l’autore entra nel dettaglio delle principali specie, illustrate con numerose foto, in gran parte da habitat. Chiude il volume un’appendice con le mappe di distribuzione delle varie cactaceae nell’America del Sud e negli Stati Uniti. Niente da annotare se non che si tratta di un’opera utilissima, una tra le migliori in assoluto, per l’identificazione delle nostre piante e per approfondirne la conoscenza. Un vero e proprio manuale (non troppo pratico, considerate le dimensioni) che non può mancare in una seria biblioteca cactofila.

Portraits de cactées (R. & K. Preston-Mafham, Ed. Ulmer)
La copertina del volume Portrait de cactées
L’edizione del 2003

Portraits de cactées” (edizioni Eugen Ulmer) è un libro tradotto dall’inglese al francese edito nel 2003 e scritto da Rod e Ken Preston-Mafham. Più che un libro sulla coltivazione dei cactus è un utilissimo prontuario per l’identificazione delle piante. Salvo una breve introduzione, infatti, le 224 pagine del volume sono interamente dedicate a schede di cactaceae globose (l’opera non tratta i cactus colonnari). Le ultime pagine ospitano invece una sezione tassonomica con l’indicazione della classificazione delle cactaceae trattate e dei sinonimi utilizzati nel corso degli anni. Complessivamente “Portrait de cactéesillustra la bellezza di 1094 piante con foto a colori e una breve scheda descrittiva con l’indicazione delle caratteristiche principali di ogni singola specie e la sua ripartizione nei luoghi di origine. L’organizzazione del volume è eccellente: i cactus sono suddivisi per generi e ripartiti in ordine alfabetico; per ogni genere vengono considerate le specie principali. Non solo: la maggior parte delle piante fotografate sono in fiore, un “dettaglio” non da poco e in grado di facilitare ulteriormente l’identificazione. Da anni uso questo libro per identificare le mie piante e per scoprirne di nuove (e cercare poi di procurarmele). Diciamo che è il mio punto di riferimento per quanto riguarda la classificazione e la veloce individuazione della specie e del genere di esemplari che trovo non cartellinati (o cartellinati in modo ambiguo o “sospetto”).

Una pagina interna da "Portrait de cactées"
Una delle pagine del volume

Va detto che la maggior parte delle piante fotografate è in coltivazione in vaso e non in natura e che alcuni esemplari risentono particolarmente di questo fattore presentando una forma sensibilmente diversa dai rispettivi corrispondenti in habitat. Ciò non toglie che il volume resti un validissimo strumento per qualsiasi appassionato di cactus a forma sferica o accestiti. A proposito della forma, non prendete l’indicazione riportata in copertina (“cactées globulaires”) troppo alla lettera: nel volume mancano solo i colonnari ma sono presenti anche quelle specie, come Ariocarpus e Obregonia, che proprio globose non sono. Unica pecca: il volume è ovviamente datato rispetto alla rapida evoluzione della classificazione tassonomica (che spesso ha connotati schizofrenici, diciamocelo), quindi alcune denominazioni possono risultare superate, come la distinzione tra Parodia e Notocactus, attualmente abolita. Portrait de cactées resta in ogni caso un acquisto consigliabilissimo e un’opera da avere assolutamente in biblioteca se si è appassionati di cactus.

Enciclopedia delle cactacee (C. Innes e C. Glass, Zanichelli)
Enciclopedia delle cactacee, Edizioni Zanichelli
La copertina del volume

L’intento dei curatori del volume, Clive Innes e Charles Glass, è chiaro sin dal titolo dato all’edizione italiana: “Enciclopedia delle cactacee”. Il volume edito da Zanichelli (la prima edizione, in inglese, è del 1991, quella italiana è del novembre 1992), d’altra parte questo è: una compatta enciclopedia dei vari generi di cactus con fotografie a colori, brevi descrizioni delle singole specie trattate e una sintetica parte introduttiva sulle tecniche di coltivazione. Nell’opera sono trattate oltre 1.200 tra specie e varietà di cactacee (non le succulente in generale, quindi) e ogni specie ha il riferimento all’esperto che l’ha classificata così come una serie di suggerimenti sulla coltivazione. Questi ultimi, in particolare, sono rappresentati attraverso piccole icone al piede di ogni scheda e indicano la forma di quella specifica pianta (colonnare, globosa, cespitosa, ecc.), il tipo di fioritura (diurna o notturna), il periodo di fioritura, le sue esigenze in fatto di luce, terriccio e temperatura. Le schede sono raggruppate in ordine alfabetico e per ogni genere sono trattate le specie maggiormente diffuse o coltivate da esperti e collezionisti. Le foto sono tutte a colori e sono relative in alcuni casi ad esemplari in habitat, in altri ad esemplari in coltivazione. La maggior parte delle piante fotografate è in fiore, particolare, questo, che aiuta nell’identificazione delle varie piante. L’Enciclopedia delle cactacee fornisce quindi un valido aiuto a chi vuole identificare e classificare una pianta e avere succinti consigli sulla coltivazione. Completa l’opera una sezione finale con l’elenco degli autori ai quali è stato fatto riferimento per la classificazione, un glossario dei termini utilizzati, alcuni indirizzi utili (ad esempio di società o pubblicazioni relative a cactacee e succulente, anche se ad oggi gli indirizzi possono rivelarsi datati), e un indice analitico attraverso il quale orientarsi “a ritroso”, ossia quando si conosce il nome della specie e si vuole saperne di più o avere conferma dell’identificazione.

Cacti (P. Starosta e V. Cerutti, ed. Evergreen)

Se cercate un libro che vi insegni come coltivare i cactus, questo volume non fa per voi. O fa per voi, ma solo in parte, nella sezione finale del volume, in cui sono trattate brevemente le tecniche di coltivazione, la scelta dei vasi, il regime delle annaffiature, l’esposizione.

La copertina del libro Cacti
La copertina del volume

Cacti” è l’acquisto giusto, invece, se siete alla ricerca di foto artistiche di cactus e brevi descrizioni delle principali specie. Insomma, è un ottimo volume per chi apprezza il taglio artistico delle foto e vuole ammirare queste piante nel dettaglio di un’immagine perfetta, scattata da veri professionisti e spesso focalizzata su un particolare della pianta, sia esso un fiore, la spina o il fusto. Le fotografie sono opera di Paul Starosta, mentre i testi sono a cura di Vincent Cerutti. Il volume, in inglese, è stato editato nel 1996 da Éditions du Chêne e nel 1998 da Evergreen che fa parte della Benedict Taschen. L’opera tratta circa 300 varietà di piante – solo cactus, non succulente in generale – e offre 138 eccezionali fotografie da medio a grande formato, tutte su sfondo nero per esaltare i particolari delle piante. I generi trattati vanno dai cacti globosi a quelli colonnari, passando per crestazioni ed esemplari accestiti. A corredo di ogni foto, una sintetica scheda di presentazione della pianta con alcune informazioni utili e la descrizione dell’esemplare. In alcuni casi le foto sono a tutta pagina e nel complesso sono un vero piacere per gli occhi, grazie anche all’alta qualità della stampa. Chiude il volume una sezione di cinque pagine dedicate, come detto all’inizio, alla cura e alla coltivazione dei cactus. In sintesi, non un manuale per la coltivazione o una guida per l’identificazione delle varie specie, ma senz’altro un’ottima opera dal punto di vista grafico, iconografico e artistico.

Succulente in natura (L. Guglielmone, Cactus&Co. Libri)

Edito nel 2011 da Cactus&Co. Libri, divisione dell’omonima associazione di amanti delle succulente, questo volume è uno strumento eccezionale per approfondire la conoscenza delle piante grasse (cactacee e succulente in generale) e per apprendere con precisione quali siano i luoghi di origine delle varie famiglie di succulente.

Succulente in natura copertina
La copertina del volume

Autrice dell’opera è la ricercatrice Laura Guglielmone, già collaboratrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), mentre il progetto grafico e l’impaginazione è curata da “De Rerum Natura” di Andrea Cattabriga. Splendidamente impaginato e corredato da bellissime fotografie a colori di piante in natura, il volume ha un particolare formato quadrato, 22 cm x 22 cm. Le pagine (patinate) sono 162, arricchite da ben 140 foto, oltre a sei mappe, riproduzioni di antiche stampe e tre disegni. Il capitolo introduttivo tratta delle succulente dal punto di vista tecnico, rispondendo a domande come “Cosa si intende per pianta succulenta?” e “Quali sono le caratteristiche di queste piante?”. Nel capitolo l’autrice affronta anche temi legate alla storia della classificazione e allo studio delle succulente, alla loro evoluzione e al cruciale concetto della fotosintesi. Il cuore del volume è nella seconda parte, dedicata interamente alla distribuzione di queste piante nel mondo. Si parte con l’Africa, che nell’opera è suddivisa in varie aree per facilitare l’esposizione. Per ogni area sono indicate le principali specie di succulente originarie di questa porzione di mondo. Segue il capitolo dedicato a Soqotra, poi quello relativo all’Asia, quello dedicato al Continente australiano, infine le Americhe e l’Europa. I testi, molto dettagliati e dal taglio tecnico ma al tempo stesso divulgativo, affrontano le caratteristiche geologiche e morfologiche delle singole aree ed elencano le specie di succulente che qui vi si possono incontrare. Chiudono il volume un capitolo dedicato agli ambienti e alle specie a rischio e uno sulla biodiversità (e sul fenomeno drammatico dei rischi a carico di quest’ultima causati dall’opera dell’uomo). In coda, una ricca bibliografia delle fonti consultate per realizzare l’opera.

Cactus (N. Vermeulen, ed. Idea libri)

Se cercate un testo di facile comprensione, con descrizione dei principali generi di cactus e note di coltivazione, questo è quello che fa per voi. “Cactus” di Nico Vermeulen (prima edizione 1999) è un volume ben organizzato, ricco di foto in formato da medio a grande (anche a pagina intera in alcuni casi). E’ sicuramente un valido aiuto per un primo approccio al mondo delle cactacee.

Cactus Nico Vermeulen
L’edizione del 1999

L’opera è articolata su 120 pagine e quattro capitoli, i primi tre dei quali contengono la descrizione dei principali generi di cactus suddivisi per zona di origine: Sud America, America Centrale e Settentrionale e “Altri gruppi di cactus”. Il quarto capitolo è incentrato sulla coltivazione e affronta argomenti come la giusta collocazione delle cactacee, i rinvasi, la semina, la riproduzione per talea, l’innesto, la prevenzione e la lotta ai parassiti. Anche questo capitolo è corredato da parecchie foto a supporto degli argomenti trattati. Il nucleo centrale del volume è organizzato in agili schede dei generi maggiormente coltivati, suddivise per area di provenienza. Vengono fornite le principali informazioni relative ad ogni genere trattato e alcuni consigli di coltivazione. Le foto, tutte a colori, sono un punto di forza dell’opera: la maggior parte delle piante fotografate è in fiore (elemento che aiuta l’identificazione) e le immagini sono di ottima qualità. Piuttosto dettagliata anche la parte finale, con numerosi consigli e suggerimenti di coltivazione e un buon approfondimento sulla riproduzione delle cactacee, con la descrizione di tutti i passaggi salienti della semina e del ripicchettamento. Trovo molto intelligente la suddivisione dei vari generi per aree di origine, davvero utile per inquadrare e prendere confidenza con le varie specie e al tempo stesso per capire quali possano essere le condizioni che queste piante si trovano ad affrontare in habitat. Senza dubbio un’ottima lettura sia per chi comincia ad avvicinarsi alla coltivazione delle cactacee, sia per chi ha già una certa esperienza ma intende approfondire la propria conoscenza di questa famiglia di piante.

Enciclopedia delle piante grasse (Z. Jeiek, L. Kunte, ed. White Star)

Edito da White Star nel 2006 per l’edizione italiana, il volume è a cura di Zdenùk Jeiek e Libor Kunte. E’ a tutti gli effetti un ottimo compendio sulle piante succulente, articolato su 300 pagine con schede, descrizioni e fotografie a colori e stampato in carta patinata.

Enciclopedia delle Piante Grasse
L’edizione del 2006

L’introduzione del volume è affidata ad una premessa e a capitoli dedicati all’adattabilità delle piante grasse, alle loro condizioni di vita in habitat naturali e agli usi delle succulente. Seguono i capitoli dedicati alle varie famiglie trattate nel volume: Agavaceae, Apocynaceae, Asclepiadaceae, Bromeliaceae, Crassulaceae, Euphorbiaceae, Liliaceae, Mesembryanthemaceae, Portulacaeae. In chiusura di volume, un capitolo dedicato alle “altre famiglie che includono piante grasse” (qui, tra le altre, sono brevemente trattate le cactaceae) e una bibliografia scelta. L’opera è davvero curata e ben realizzata, ricca di foto a colori e con approfondimenti sulla maggior parte delle specie incluse in ogni famiglia trattata. Ogni capitolo presenta un’introduzione generale e, successivamente, schede dedicate ai generi di quella famiglia ed alle specie più emblematiche. Le schede, a loro volta, contengono una breve descrizione della pianta, alcune note specifiche e consigli di coltivazione. Ogni scheda è infine corredata da una serie di simboli che aiutano a inquadrare la specie sotto il profilo della forma vegetativa, della tipologia di succulenza (foglia, fusto, radice), del livello di esigenza per la coltivazione (specie adatta per i principianti, specie che richiede molte cure, ecc.) e della resistenza al freddo. L’Enciclopedia delle Piante Grasse è un valido aiuto per l’identificazione delle singole specie, anche grazie alle foto di piante in fiore, ma, soprattutto, una guida per orientarsi nel vasto campionario delle succulente, che conta qualcosa come 11.000 specie in tutto il mondo. Un ottimo e compatto vademecum (anche nel formato), insomma, per chi volesse imparare a distinguere una famiglia succulenta dall’altra e memorizzare o identificare i principali generi e le più significative specie presenti sul mercato.

Il grande libro dei cactus e delle piante grasse (Carme Arana, ed. De Vecchi Editore)

Testo un po’ datato (edito nel 2002 da De Vecchi Editore), “Il grande libro dei cactus e delle piante grasse” rimane un buon manuale per chi vuole orientarsi nella conoscenza e nella coltivazione delle succulente. Il testo, come del resto promesso dal titolo dell’opera, tratta sia le succulente in generale che le cactacee. Al tempo stesso offre un’ampia panoramica su quello che c’è da sapere su questa famiglia di piante. I capitoli affrontano infatti temi quali la morfologia, i fiori, i frutti, la forma delle succulente, quindi i principali fattori della coltivazione (ad es. temperatura, illuminazione, substrato, fertilizzanti, rinvasi, ecc.).

Il grande libro dei cactus e delle piante grasse
La copertina del volume

Un intero capitolo è poi dedicato alla riproduzione delle succulente, con la descrizione dei vari metodi: dalla semina alla talea, fino alla divisione per cespi e per polloni, per chiudere con alcune nozioni sull’innesto. Al quarto capitolo è affidato l’approfondimento delle malattie che possono colpire le piante grasse, con alcuni paragrafi dedicati ai parassiti, agli insetti, agli acari, ai nematodi, ai molluschi, per poi passare alle malattie crittogamiche (funghi). Sempre in questo capitolo sono illustrati i danni causati da eccesso di acqua, basse temperature, bruciature, siccità e carenza di luce. A seguire, un capitolo dedicato a “come utilizzare i cactus e le altre piante grasse”, nel quale vengono descritte alcune ambientazioni per chi volesse realizzare un giardino di succulente o ambientarle in cortili interni, terrazze o balconi. In chiusura, la sezione dedicata alle schede delle piante. La sezione è, per forza di cose, relativamente succinta e presenta solo una selezione delle tante specie di succulente (cactacee e non). Le schede, tuttavia, sono di facile consultazione e corredate da fotografie. Per ogni specie vengono indicati dati utili quali la distribuzione e l’habitat, il substrato ideale, la descrizione della pianta e dei fiori, le tecniche di riproduzione. A corredo delle schede, una sezione che raggruppa le varie specie a seconda della facilità/difficoltà di coltivazione e di reperimento sul mercato. Si va dalle specie “per principianti” a quelle “per collezionisti”, fino a quelle “di facile fioritura” e a quelle adatte a zone assolate o a zone in ombra. Nel complesso, “Il grande libro dei cactus e delle piante grasse” è un testo agile e ben concepito, forse non ideale per chi coltiva e conosce queste piante ormai da anni, ma indubbiamente utile per chi si è da poco avvicinato alle succulente e vuole cominciare ad approfondire le sue conoscenze in materia.

A Cactus Odyssey (Mauseth, Kiesling, Ostolaza, ed. Timber Press)

Libro per veri appassionati, A Cactus Odyssey è il resoconto di alcuni viaggi alla scoperta di cactus in habitat in Bolivia, Perù e Argentina. James D. Mauseth, Roberto Kiesling e Carlos Ostolaza condensano nell’opera quindici anni di esperienze, di studi e ricerche, creando una sorta di narrazione “on the road” di ciò che hanno visto in questi stati del Sud America.

A Cactus Odyssey
La copertina del libro

L’opera è in inglese, edita da Timber Press, e non ha lo scopo di elencare piante, catalogarle, presentare schede di coltivazione, bensì quello di narrare la “caccia” degli autori alle cactacee nel loro habitat, descrivendone le condizioni in cui prosperano. A Cactus Odyssey è insomma un diario di viaggio per appassionati di cactus e non certo un manuale. Per questo la lettura è consigliata ai coltivatori più esperti e a chi cerca non una guida alla coltivazione ma un approfondimento e al tempo stesso un’evasione. Non aspettatevi quindi di trovare suggerimenti di coltivazione o schede illustrative, sebbene nel volume non manchino le fotografie (quasi duecento in tutto e tutte in habitat). L’opera si articola in sette capitoli, il primo dei quali dedicato alla biologia e alla storia relative ai cactus. I successivi capitoli sono dedicati ai viaggi veri e propri compiuti dagli autori, con una suddivisione per aree: Bolivia dell’est, Bolivia centrale, nord del Perù, Perù centro meridionale, Sud ovest e nord ovest dell’Argentina. In sintesi, una lettura impegnativa, ma molto illuminante per gli appassionati di coltivazione wild, ossia tesa a conoscere e ricostruire l’habitat in cui crescono determinati generi di cactus.

Piante grasse. Le cactacee (Mariella Pizzetti, ed. Mondadori)

La casa editrice Mondadori ha dedicato diversi volumi alle succulente e alle cactacee. Molti di questi, nel corso degli anni, sono stati rivisti e ripubblicati con una nuova veste grafica o in diverso formato: anche per questo non è semplicissimo orientarsi tra le varie proposte. Quello che recensisco qui è un volume in formato “tascabile” (più “manualetto”, forse) uscito per la prima volta nel lontano 1985 e finito nelle mie mani nel 1998, nella sua settima edizione.

Piante grasse le cactacee
La copertina dell’edizione del 1998

Titolo dell’opera, a firma Mariella Pizzetti (con fotografie di Giuseppe Mazza), è Piante grasse. Le cactacee e da quel che vedo è ancora disponibile in diverse librerie online, intorno ai 20 euro. Il volume, aggiornato nel tempo ma, va da sé, per certi versi un poco datato, punta tutto sulla praticità. Le oltre 380 pagine sono di fatto divise in tre grandi sezioni. La prima, di una sessantina di pagine, è l’introduzione, con una fitta panoramica che spazia dalla descrizione delle cactacee alla loro distribuzione nel mondo, per poi passare alla storia (scoperta dei cactus e nomenclatura), all’utilizzo dei cactus (in ambito alimentare, commerciale, ecc.) fino a toccare le “regole generali di coltivazione” (temperatura, luce e aria, terriccio, innaffiature, rinvasi, propagazione, innesti). Un capitolo della parte introduttiva è dedicato alla coltivazione all’aperto e alle grandi collezioni (si parla, tra gli altri, dei giardini Hanbury e del Jardin Exotique di Montecarlo, che consiglio a tutti di visitare), mentre un altro capitolo è dedicato alle malattie e ai parassiti delle cactacee. A chiudere le prime 60 pagine è una classificazione della famiglia delle cactacee. Il vero cuore del volume è rappresentato dalle 300 schede che danno corpo all’opera e possono rivelarsi molto utili per gli appassionati, tanto per i neofiti quanto per i coltivatori esperti. Ogni coppia di pagine della sezione “schede” è infatti divisa in due parti: nella parte alta, nella facciata di sinistra compare la scheda vera e propria, dedicata a una determinata specie di ciascun genere andando in ordine alfabetico (ad es. Acanthocalycium Klimperianum), mentre nella facciata destra c’è la foto di un esemplare della corrispondente specie. Le schede sono succinte (ma nemmeno troppo) e inquadrano la pianta affrontando aspetti quali l’etimologia (la derivazione del nome), il luogo di origine, la descrizione e la tecnica di coltivazione appropriata. Nel volume vengono trattati i principali generi di cactacee e per ogni genere vengono illustrate svariate specie. In molti casi le piante in foto sono in fiore, elemento, questo, che aiuta nell’identificazione. Chiudono l’opera un indice degli autori, un glossario e una bibliografia. In estrema sintesi: un buon manuale, con fotografie non certo eccellenti ma comunque utili alla classificazione delle piante. Sicuramente datato e quindi da confrontare con altri testi per quanto riguarda la classificazione e la tassonomia, ma in ogni caso un manuale ben fatto. Avvertenza: come specificato dal titolo, l’opera tratta unicamente cactacee e non altre piante succulente (ad es. Euphorbie, Aloe, Agavi, ecc.).

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