Riconoscere le varie famiglie di piante grasse: tantissime fotografie per identificarle!

Fotografia di cactus colonnari

Più che le parole, talvolta, possono le immagini, le fotografie. E’ con questo spirito che è stata pensata e realizzata questa pagina, che vuole essere una guida utile per imparare a distinguere le principali famiglie di piante succulente. Le cosiddette piante grasse, infatti, sono suddivise in molte famiglie che a loro volta si suddividono in generi e specie. Riconoscere un cactus da una euphorbia, per chi è alle prime armi, può essere difficile, così come distinguere tra una crassula e una asclepiadacea. Ecco allora un elenco delle più importanti famiglie di piante succulente con le relative gallery fotografiche: uno strumento utilissimo per imparare a orientarsi nel complesso mondo delle piante grasse!

Chi volesse approfondire la distinzione tra cactus e piante grasse può leggere l’articolo specifico raggiungibile a questo link.

Ricordiamoci inoltre che moltissime piante grasse hanno nomi comuni in molte parti del mondo. Ad esempio, in Italia il bellissimo Echinocactus grusonii è detto anche “cuscino della suocera”. Se conoscete il nome comune di una vostra pianta e volete capire quale sia il nome scientifico e a quale famiglia appartiene quella pianta, potete consultare l’articolo sui nomi comuni delle succulente che trovate a questo link.

Le Cactaceae: la famiglia più importante

Colonnare ramificato
Cactus a forma colonnare (cliccare per ingrandire)

La famiglia delle Cactaceae annovera circa 120 generi a loro volta suddivisi in circa 3.000 specie, senza contare le varietà, le sottospecie, gli ibridi e le cultivar. Questa famiglia botanica si è originata in Sud America tra i 100 e i 90 milioni di anni fa. Da qui i cactus si sono poi differenziati tra di loro per poi diffondersi lungo tutto il Continente americano, dal confine tra gli Stati Uniti e il Canada a Nord sino alla Patagonia a Sud. Le piante comprese nella famiglia delle Cactaceae hanno caratteristiche uniche rispetto a tutte le altre succulente (ossia piante in grado di accumulare riserve idriche nel fusto, nelle radici o nelle foglie). In primo luogo, i cactus sono facilmente identificabili grazie ad un elemento specifico, che non è la presenza di spine, poiché molti cactus ne sono privi; ciò che distingue un cactus da una qualsiasi altra pianta succulenta è anzitutto l’assenza di foglie e la presenza delle areole, “snodi” collocati lungo il fusto dai quali si originano spine e fiori. I cactus, con l’evoluzione, sono arrivati ad eliminare le foglie, organi attraverso i quali la traspirazione dei liquidi avviene molto rapidamente.

Qui di seguito alcune fotografie di cactus: ogni foto può essere ingrandita semplicemente cliccandovi sopra.

Le Euphorbiaceae: descrizione e fotografie

Le Euphorbia appartengono a un’importante famiglia di succulente: quella delle Euphorbiaceae. La classificazione di queste piante, provenienti un po’ da tutti i continenti, a differenza delle Cactaceae, che provengono unicamente dalle Americhe, può risultare ardua per i meno esperti. Il portamento delle Euphorbie è infatti molto variabile, e si può andare dalla comune Euphorbia obesa, dal fusto globoso e privo di spine, che col tempo tende ad allungarsi fino a diventare brevicilindrico, all’Euphorbia milii, un arbusto spinoso con rami sottili e ricoperti di spine. Le Euphorbia non producono veri e propri fiori, ma piccoli “ciazi” che possono essere di vari colori, dal giallo al rosso, al rosa. In alcuni casi hanno piccole foglie che spuntano dai fusti ramificati, in altri casi le foglie sono più grandi e simili a quelle di moltissime altre piante (ad es. la comune “Stella di Natale”, che è un’Euphorbia, anche se non molti ne sono a conoscenza). Molte Euphorbie hanno spine corte, puntute e sottili, mentre altre sono prive di spine. Il fusto può essere spesso e carnoso oppure formato da sottili rami per nulla carnosi.

Di seguito alcune fotografie di esemplari delle Euphorbiaceae.

Le Crassulaceae: un mondo di colori

Sono piante grasse di piccole o medie dimensioni e hanno un portamento che può andare dalla rosetta dei comuni e robusti Sempervivum, piante di montagna molto diffuse, al piccolo arbusto con foglie carnose della Crassula ovata. Queste piante hanno foglie spesse e carnose e sono prive di spine. La famiglia delle Crassulaceae comprende moltissimi generi, alcuni dei quali particolarmente diffusi e apprezzati anche da chi non ha particolare inclinazione per le succulente. Tra i generi più diffusi in commercio e in coltivazione, Aeonium, Adromischus, Kalanchoe, Echeveria, Sempervivum, Crassula (la più nota è la specie ovata, detta anche “albero di giada”). I fiori sono generalmente di piccole dimensioni, di colori che possono andare dal bianco al giallo, all’arancio, al rosso e spuntano, ad esempio nel caso dei Sempervivum e delle Echeveria, da lunghi rami che si sviluppano tra le foglie basali.

Ecco alcune fotografie di varie specie di Crassulaceae.

Le Asclepiadaceae: fotografie e descrizione

Quella delle Asclepiadaceae è una famiglia molto composita, che comprende generi succulenti e generi non succulenti. Nel complesso, le specie riconducibili a questa famiglia sono migliaia e in realtà il nome corretto è Asclepiadoideae, che la classificazione considera una sottofamiglia delle Apocynaceae. Il portamento delle Asclepiadaceae succulente è molto variabile, anche se in genere è cespitoso, con fusti brevi, carnosi e ramificati. Molto diffusi sono i generi Stapelia, Caralluma, Huernia, Hoodia, Piaranthus. Queste piante, con fusti sempre succulenti e in alcuni casi dotati di corte e inoffensive spine, hanno una caratteristica che le accomuna e facilita quantomeno l’identificazione nella famiglia delle Asclepiadaceae: i loro fiori emanano un pessimo odore. Sono infatti congegnati per attrarre le mosche, che li impollinano andando a deporvi le uova al loro interno. Quanto a colori e dimensioni, i fiori possono essere variabili, passando dagli enormi fiori a forma di stella di Stapelia grandiflora e di Stapelia gigantea a quelli, sempre a stella ma di colore rosso cupo, di Stapelia hirsuta. Altre Asclepiadaceae producono invece fiori di piccole dimensioni, dall’aspetto liscio e dai colori sgargianti (ad es. Huernia zebrina).

Qui di seguito alcune fotografie di vari esemplari di Asclepiadaceae.

Le Aizoaceae: piante grasse minuscole

Famiglia con moltissime specie, quasi tutte provenienti dal Continente Africano, le Aizoaceae sono tutte succulente e quasi sempre di piccole dimensioni. Appartengono a questa famiglia, nella quale da alcuni anni i ricercatori hanno ricondotto anche quella che un tempo era la famiglia delle Mesembrianthemaceae, generi molto diffusi in coltivazione, come i comuni e apprezzati Lithops (detti anche “piante sasso”, per via del loro particolare aspetto), poi Conophytum, Pleiospilos, Faucaria, Titanopsis, Carpobrotus. Il portamento delle Aizoaceae è altamente variabile, ma solitamente si tratta di piante dai fusti carnosi che formano piccoli ammassi. Le fioriture sono di piccole e medie dimensioni e in molti casi, nella coltivazione nel nostro emisfero, i fiori spuntano nei mesi invernali.

Ecco alcune fotografie di piante della famiglia delle Aizoaceae.

Altre piante grasse molto diffuse e coltivate

Altre importanti e comuni piante grasse sono le Agavi, le Aloe, le Adenium, le Portulacaria e le Sansevieria. Agavi e Sansevieria appartengono alla famiglia delle Asparagaceae, mentre l’Adenium rientra nella famiglia delle Apocynaceae e le Portulacaria fanno parte della famiglia delle Didiereaceae. Le Aloe, infine, fanno parte della famiglia delle Asfodelaceae. Sono piante facilmente reperibili, di facile coltivazione e molto robuste. Attenzione: Agavi e Aloe possono raggiungere dimensioni davvero notevoli!

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