Arriva l’autunno: cosa fare per preparare le piante grasse in vista dell’inverno ed evitare marciumi e malattie

Il periodo che va da settembre a ottobre, di fatto l’inizio dell’autunno, è molto importante per le piante grasse e per i cactus. Si tratta infatti di una fase annuale particolare, durante la quale le piante riprendono a vegetare notevolmente dopo il rallentamento di agosto. Al tempo stesso, i mesi di settembre e ottobre richiedono annaffiature e fertilizzazioni mirate, sempre più distanziate fino alla sospensione totale – almeno per quanto riguarda le regioni del Nord Italia e del Nord e Centro Europa – alla volta di metà o fine ottobre al massimo. E’ vero che negli ultimi anni assistiamo a inverni miti e spesso il mese di novembre è caratterizzato da temperature ancora alte e minime notturne per nulla preoccupanti. Il punto è che i cactus devono avere il tempo di consumare i liquidi in eccesso contenuti nei fusti o nelle radici, e il terriccio, al tempo stesso, deve poter asciugare alla perfezione prima che arrivi il freddo. Con l’arrivo dell’inverno vero e proprio, infatti, i cactus e quasi tutte le succulente vanno in stasi e le loro radici non assorbono più acqua. E’ chiaro che, alla luce di questo, se continuiamo ad annaffiare o abbiamo protratto le annaffiature per tutto novembre, il terriccio rimarrà umido a lungo. E questo può comportare l’insorgenza di marciumi.

Vediamo in questo articolo cosa fare in questo periodo dell’anno e come preparare cactus e succulente al meglio in vista dell’inverno. (…)

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Il fertilizzante per cactus e piante grasse: quale scegliere, quando e come somministrarlo

E’ necessario fertilizzare (o concimare) i cactus e le piante grasse? In quale periodo dell’anno va somministrato il fertilizzante? Ma soprattutto: per le piante succulente va bene qualsiasi tipo di fertilizzante o è bene ricorrere a prodotti specifici?

Sono tutte domande che qualsiasi appassionato alle prime armi si pone, ma anche chi coltiva piante grasse da tempo può avere dubbi su quanto e come fertilizzare e soprattutto su quali caratteristiche deve avere il prodotto giusto. Va infatti premesso che le succulente, e i cactus in particolare, vivono in ambienti e in terreni “poveri”, sabbiosi, non ricchi (salvo per alcune specie) di sostanze organiche. Ne deriva che queste piante non necessitano di un grande quantitativo di nutrienti. E questo si traduce in fertilizzazioni ridotte e somministrate con prodotti contenenti i giusti elementi nutritivi nelle giuste proporzioni. In altre parole, un cactus non dovrà essere fertilizzato con la stessa frequenza e, soprattutto, con lo stesso prodotto che si utilizza per piante a foglia o, come si suol dire, da interni.

Vediamo in questo articolo tutto quello che è importante sapere sulla fertilizzazione delle piante grasse, a partire dal periodo per arrivare alla giusta composizione del concime da somministrare. (…)

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Cactus e succulente in pieno sole: come abituare le piante e quali resistono meglio

Con la bella stagione le piante grasse, si tratti di succulente o di cactus, vogliono molta luce, in alcuni casi anche sole diretto. Attenzione però, l’esposizione, dopo mesi durante i quali l’incidenza dei raggi solari è stata bassa o dopo aver tenuto le piante in ambienti poco luminosi per il ricovero invernale, deve essere graduale. Come fare dunque per riabituare le piante grasse alla luce intensa o al sole diretto? E soprattutto, quali piante richiedono molta luce, quali richiedono luce schermata e quali possono stare al sole diretto, senza alcuna ombreggiatura? Il rischio, esponendo le piante in modo non graduale o esponendo al sole le piante “sbagliate” (ossia quelle che necessitano di luce filtrata) è quello di scottare l’epidermide del fusto, rovinare le piante stesse e, nel peggiore dei casi (come per le piante giovani) farle addirittura morire.

In questo articolo vediamo allora come comportarsi con cactacee e succulente, come riabituarle al sole e quali collocare in piena luce. (…)

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Ecco la primavera, cosa fare con cactus e piante grasse? Tutte fuori o meglio aspettare?

La primavera, la cosiddetta bella stagione, è ormai cominciata: cosa fare con cactus e piante grasse? Portare all’esterno le piante tenute al coperto durante l’inverno? Togliere le coperture o gli strati di tessuto non tessuto? Riprendere ad annaffiare? Fertilizzare le piante? 

La primavera è la stagione della ripresa per tutte le piante e le succulente non fanno eccezione. Moltissime specie sono già in piena fioritura, come gli Stenocactus, gli Strombocactus, molti Turbinicarpus e diverse Mammillaria. Attenzione, però, tra la fioritura e la ripresa vegetativa c’è differenza: una pianta può fiorire anche se non ha ripreso in pieno a vegetare. Semplicemente, il suo periodo di fioritura è questo e la pianta lo rispetta anche se sta ancora uscendo dallo stato di “dormienza” invernale. Per quanto riguarda le temperature, ovviamente c’è grande differenza in base alla zona in cui si coltiva, quindi in alcune regioni del Sud le minime notturne possono già essere superiori a 10 gradi, mentre al Nord abbiamo ancora valori relativamente bassi, attorno a 2 o 3 gradi. Questo fattore è fondamentale per capire se possiamo spostare le nostre piante all’esterno o meno. Altrettanto importante è il momento della ripresa della annaffiature. In questi giorni si può cominciare a bagnare cactus e succulente o è meglio attendere ancora un po’? Infine: con l’inizio della bella stagione è necessario effettuare alcuni trattamenti con prodotti fitosanitari o si può evitare questa pratica?

Vediamo tutto in dettaglio nell’articolo che segue, così da muoverci correttamente ed evitare problemi o marciumi ai danni delle piante. (…)

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I cactus e l’innesto: quando si può innestare una pianta grassa e qual è la corretta procedura

Nei cactus così come in moltissime altre famiglie botaniche, l’innesto è una pratica comune, solitamente adottata per coltivare più facilmente piante delicate e per velocizzare i ritmi di crescita delle piante stesse. Consiste, in estrema sintesi, nell’unire una pianta delicata con una pianta robusta, che fornirà alla prima il nutrimento e ne incoraggerà la crescita.

Chi segue questo sito sa bene che la “filosofia” alla base della coltivazione di cactus e succulente da me adottata è improntata a ottenere piante il più possibile simili a quelle in habitat. Il mio approccio alla coltivazione è in sostanza semplice e spartano e si ispira al metodo di coltivazione detto “wild”, che ha per l’appunto come scopo quello di ottenere cactus dall’aspetto naturale, vissuto e, nel complesso, per quanto possibile simile a quello che le piante hanno in natura. E’ per questa ragione che non è mia abitudine praticare l’innesto dei cactus, che può certamente essere una tecnica utile in molti casi ma che non porta, dal punto di vista estetico a ottenere esemplari simili a quelli che crescono nel loro habitat. Questo non solo per il fatto stesso che una pianta cresce innestata su un’altra, ma anche per il fatto che le piante innestate tendono col tempo ad assumere connotati molto diversi da quelli delle piante coltivate in modo naturale. Le piante innestate possono infatti avere fusti molto più gonfi, talvolta deformi rispetto alla norma e anche le spine possono crescere in modo differente.

Considerato tuttavia l’alto numero di coltivatori che praticano l’innesto (utile peraltro a velocizzare la crescita dei cactus e a farli fiorire così da poterli impollinare per avere semi con cui riprodurli) o che non disdegnano la coltivazione di piante innestate e considerate molte domande che mi sono arrivate nel tempo via mail, ecco, per completezza, un articolo che tratta di questa pratica e spiega come innestare i cactus (…)

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