I cactus, la primavera che non arriva e la pioggia che non dà tregua: dobbiamo preoccuparci?

Una primavera che stenta ad affermarsi, temperature che oscillano in continuazione con giornate soleggiate e molto calde e giornate uggiose col termometro in picchiata. Soprattutto, pioggia fitta quasi tutti i giorni da almeno una settimana, quantomeno qui al Nord. Molti, tra noi, hanno già trasferito le loro cactacee e succulente all’esterno, o hanno tolto le protezioni invernali (tessuto non tessuto o teli trasparenti). In tanti si preoccupano, alcuni corrono ai ripari riportando le piante al coperto, altri sono indecisi sul da farsi… E’ davvero il caso di preoccuparsi per la combinazione tra basse temperature e pioggia insistente?

Ecco in questo articolo qualche riflessione e la risposta alla domanda che in tanti mi state ponendo in questi giorni, come sempre sulla base di quello che ho imparato in anni di coltivazione (…).

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L’estate è al capolinea: fino a quando possiamo innaffiare i cactus e le piante succulente?

L’argomento è un classico e la domanda è tra le più frequenti in assoluto tra i coltivatori di cactus e succulente: fino a quando posso innaffiare le mie piante? In altre parole, posto che  – come anche i coltivatori meno esperti sanno – è opportuno tenere al freddo e all’asciutto i cactus durante i mesi invernali, fino a quando si possono innaffiare (o annaffiare: entrambi i termini sono considerati corretti in lingua italiana) le cactacee e quando esattamente dobbiamo sospendere le bagnature? E ancora: le innaffiature vanno sospese completamente o dovranno solo essere diradate? Ci sono cactacee che possono o devono essere annaffiate anche in autunno e in inverno? Ci sono piante succulente non cactacee, in particolare quelle a foglia, che vanno bagnate anche nei mesi invernali, pena l’avvizzimento di rami e foglie? 

E’ chiaro che una parte della risposta a queste domande può variare a seconda del luogo in cui coltiviamo le piante (c’è una grossa differenza, giusto per fare un esempio, tra la Riviera ligure, la Sicilia e il Trentino, oppure stati come la Gran Bretagna, la Spagna o la Germania), ma in linea di massima si può dire che esistono molti punti fermi che ogni coltivatore deve conoscere e rispettare per far sì che le sue succulente crescano sane e robuste e fioriscano copiosamente. Soprattutto, vi sono alcuni punti fermi che vanno rispettati per evitare, molto semplicemente, di far marcire i nostri cactus e le nostre piante grasse durante l’inverno o all’inizio della primavera. E dal momento che il periodo in cui la maggior parte delle cactacee e delle succulente andrà in stasi vegetativa si avvicina, è il caso di approfondire questi punti fermi e imparare a distinguere quantomeno le macro-esigenze idriche delle varie famiglie di succulente.

E’ esattamente quello che faremo nell’articolo che segue (…)

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Settembre è un ottimo mese per tutti i cactus, ma attenzione alle giuste cure in vista dell’autunno

Anche al Nord Italia, settembre è solitamente un buon periodo per cactus e piante succulente in generale. Le temperature si abbassano sensibilmente, la luce è ancora abbondante e molte piante riprendono a vegetare dopo il rallentamento o la stasi di agosto, quando le massime sono molto elevate e diverse succulente si fermano per risparmiare energie. Settembre è però un mese importante anche in vista della stagione autunnale e invernale, quando cactus e piante grasse bloccano del tutto la vegetazione e si concedono un lungo periodo di “riposo” in attesa della nuova stagione di crescita. E’ dunque importante accompagnare le piante in questo loro percorso ed effettuare i giusti trattamenti per arrivare all’autunno con esemplari in salute e pronti ai mesi di siccità. Fondamentale, ad esempio, è il regime di irrigazione in questo periodo.

In questo articolo vediamo quello che c’è da fare in questo mese per mantenere cactacee e succulente in perfetta salute e prepararle all’inverno riducendo il rischio di marciumi e perdite.

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Preparare cactus e piante grasse alla primavera: esposizione, concimazione, ecco cosa fare

Sgargianti fioriture, nuove e carnose foglie, brillanti spine che spuntano dagli apici vegetativi: per le piante succulente la primavera rappresenta una vera e propria rinascita. La stasi vegetativa che caratterizza l’inverno della maggior parte delle famiglie succulente termina tra la seconda metà di febbraio e l’inizio di marzo, quando le piante riprendono gradualmente a vegetare e riattivano l’apparato radicale. Per alcune famiglie la ripartenza è evidente: è il caso delle Cactaceae, che già a partire da febbraio mostrano nuove spine e, in molti casi, i primi bocci floreali (generi come Stenocactus, molte specie di Turbinicarpus, alcune Mammillaria, ecc.). Anche molte succulente a foglia, come Crassula, Echeveria, Portulacaria, Aloe, Adenium, si fanno notare producendo nuovi getti, nuovi rami e foglie. In altri casi la ripresa è meno evidente, come per le specie della famiglia delle Agavaceae, che formano lentamente nuovi getti al centro della rosa apicale, destinati a farsi notare solo nell’arco di qualche mese, quando avverrà la separazione delle foglie vere e proprie.

Che la ripresa sia repentina e appariscente oppure lenta e dissimulata, nel mese di marzo è importante dedicare alle succulente qualche cura in più: in questo modo sarà possibile avere piante sane e robuste e in grado di esprimere al massimo il loro potenziale in termini di sviluppo e fioritura. Vediamo in questo articolo tutto quello che possiamo fare in questo periodo dell’anno, in particolare se non abbiamo una serra e coltiviamo sul davanzale, sul balcone, su una terrazza o direttamente in giardino. Non senza un’avvertenza: qualunque cosa ci sia da fare, con le succulente e con i cactus in particolare non bisogna avere fretta: fretta di annaffiare, fretta di effettuare trattamenti, fretta di spostare le piante… Farsi prendere dalla fretta, dall’ansia, dalla paura di sbagliare qualcosa, è il modo migliore per incappare in errori. Vediamo allora come evitarli. (…)

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Primi bocci e nuove spine: di cosa hanno bisogno i cactus all’arrivo della primavera

In febbraio molte cactacee e succulente cominciano a produrre bocci floreali e a risvegliarsi dalla lunga stasi invernale. Questo accade soprattutto alle piante che hanno svernato in serra, in ambiente luminoso e soggetto a forti sbalzi di temperatura, dove in gennaio e febbraio le minime notturne vanno ancora sotto zero e le massime, nelle giornate di sole, possono arrivare tranquillamente a 30 gradi (quantomeno in una serra al Nord Italia).

E’ piuttosto facile capire quando le piante iniziano a uscire dalla dormienza invernale: è sufficiente un’attenta osservazione per individuare i bocci floreali e le nuove spine. Queste ultime spuntano ovviamente alla sommità delle piante e si distinguono per il colore brillante, vivo, e per la consistenza quasi “acquosa”, che in questa fase le rende di aspetto più “gonfio” rispetto alle vecchie spine. Col tempo, le nuove spine si asciugano, perdono di lucentezza e diventano più dure (mai toccare le spine in formazione, perché si spezzano facilmente!).

Vediamo in questo articolo cosa fare in vista della primavera per far ripartire correttamente i cactus e le piante succulente in generale.

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