Coryphantha, un genere di cactus spesso sottovalutato ma con spine e fiori davvero notevoli

Il genere Coryphantha appartiene alla famiglie delle Cactaceae. Queste piante sono per certi versi ancora un po’ sottovalutate e non sempre presenti nelle collezioni di cactus. Si tratta però di cactus molto interessanti, dotati, per quanto riguarda alcune specie, di spine notevoli e sempre generosi con le fioriture, molto appariscenti e colorate.

Piante robuste, adatte anche ai coltivatori meno esperti (fatta eccezione per alcune specie) e molto indicate per una coltivazione spartana, le Coryphantha sono cactacee originarie dell’America del Nord, in particolare degli stati dell’Arizona, del New Mexico e del Texas, così come del Messico. Le dimensioni delle Coryphantha sono medie o piccole e difficilmente gli esemplari possono superare, in vaso, i 30-40 centimetri. Si tratta pertanto di cactus adatti anche a chi dispone di poco spazio e non per questo intende rinunciare ad allestire una collezione di tutto rispetto. (…)

Leggi tutto “Coryphantha, un genere di cactus spesso sottovalutato ma con spine e fiori davvero notevoli”

Mammillaria, un genere di cactus immancabile in ogni collezione di succulente che si rispetti

Mammillaria è un genere di cactacee molto diffuso e apprezzato dai coltivatori di piante grasse. Le piante appartenenti a questo genere sono di piccole o medie dimensioni e producono le caratteristiche e splendide fioriture a corona attorno all’apice. Le dimensioni di questi cactus sono piccole o medie e il numero di specie è talmente elevato da far sì che si possa allestire una splendida collezione anche solo concentrandosi unicamente su questo genere.

Questi cactus sono facilmente riconoscibili per le splendide fioriture a corona attorno alla parte apicale del fusto, che può presentarsi di piccole o medie dimensioni. Si tratta di cactacee adatte al coltivatore esperto così come a quello alle prime armi. Alcune specie, infatti, richiedono una discreta esperienza (tra queste, Mammillaria luethyi, M. pectinifera, M. solisoides, M. lasiacantha, M. senilis, M. herrerae); altre specie sono invece adatte a chiunque (tra queste, M. elongata, M. bombycina, M. prolifera, M. polythele, M. uncinata, M. bocasana, M. perbella, M. mystax). I fusti possono presentarsi globosi, spesso accestiti, molto armoniosi e in alcuni casi ricoperti da una fitta peluria o da spine bianchissime.

La coltivazione delle Mammillaria è dunque relativamente semplice nel complesso e il grande numero di specie consente di allestire intere collezioni anche solo coltivando questo genere. In questo articolo approfondiamo la conoscenza di queste piante e vediamo di cosa hanno bisogno per crescere al meglio e fiorire abbondantemente e regolarmente. (…)

Leggi tutto “Mammillaria, un genere di cactus immancabile in ogni collezione di succulente che si rispetti”

Splendida ma… intoccabile: Echeveria laui, quando il cielo si specchia in una pianta succulenta

Quella della Crassulaceae è una famiglia di piante succulente molto vasta, che comprende svariati generi. Tra questi, uno dei più diffusi e apprezzati in tutto il mondo è quello delle Echeveria, piante immediatamente riconoscibili dal loro portamento a rosetta con foglie carnose. Una delle specie in assoluto più belle di Echeveria è senz’altro E. laui, pianta grassa caratterizzata dal bellissimo colore azzurro delle foglie.

Ammiratela finché volete, ma non azzardatevi a toccarla! Anche una semplice carezza è in grado di sfigurare questo capolavoro della Natura, alterando la suggestione di cera – o la sensazione di dipinto – che questa pianta succulenta restituisce all’occhio. Echeveria laui è una Crassulacea molto diffusa e apprezzata anche da chi coltiva prevalentemente cactus. Il suo aspetto, d’altra parte, è innegabilmente attraente ed è difficile che un esemplare di questa succulenta passi inosservato. Vuoi per quello splendido colore azzurro, vuoi per la forma compatta della rosetta, con le punte smussate o, ancora, per la sua unicità anche all’interno del genere Echeveria, che pure vanta svariate specie con esemplari dalle foglie di colore azzurro tenue. Sta di fatto che è impossibile non ammirare la perfezione di un esemplare ben coltivato (e soprattutto mai toccato!) di questa particolare specie.

In questo articolo approfondiamo la conoscenza con Echeveria laui, capiamo perché ha questo aspetto non certamente unico nel mondo delle succulente ma indubbiamente peculiare, e impariamo a coltivarla correttamente. (…)

Leggi tutto “Splendida ma… intoccabile: Echeveria laui, quando il cielo si specchia in una pianta succulenta”

Come si coltivano i Melocactus, i cactus che con l’età mettono… il cappello (“cefalio”)!

Nella grande famiglia botanica delle Cactaceae i Melocactus rappresentano un piccolo “caso a parte”. Si tratta infatti di cactus dalla tradizionale forma globosa tendente al brevicilindrico con l’avanzare dell’età, ma hanno una peculiarità: con gli anni “mettono il cappello”. In altre parole, l’apice di queste piante smette di crescere e al suo posto prende forma una sorta di “copricapo” composto da una compatta lanugine mista a fitte e sottilissime spine, solitamente rosse ma talvolta bianche. E’ questo il cosiddetto cefalio ed è da qui che spunteranno i fiori e i frutti. In maniera molto bizzarra, col tempo è solo il cefalio a crescere in altezza, tanto che i fusti rimangono della stessa dimensione, mentre il cefalio si allunga verso il cielo, conferendo a queste piante un aspetto davvero singolare. Il “però” di questa storia sta nella facilità con la quale queste cactacee perdono le radici e, pur senza essere state colpite da marciumi o da parassiti, si avviano a morire. In altre parole, spesso un Melocactus in piena salute comincia lentamente a deperire e muore, magari impiegandoci anche due anni, solo perché l’apparato radicale è andato in tilt e la pianta non è stata in grado di produrne uno nuovo.

Chi coltiva cactus da qualche tempo lo sa bene: i Melocactus sono tanto affascinanti quanto “capricciosi” e tocca farsene una ragione. In questo articolo approfondiamo la conoscenza con questo genere, in particolare dal punto di vista delle esigenze, così da crescere esemplari robusti e limitare il più possibile le perdite. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Quali sono i cactus epifiti e come si coltivano queste piante originarie delle foreste pluviali

Quali sono i cactus epifiti? Cosa si intende per piante epifite? Le epifite sono piante che in natura crescono aggrappate ad altre piante, che utilizzano come supporto. Anche nella vasta famiglia delle succulente esistono molte piante epifite, peraltro molto diffuse in commercio. Rispetto ai normali cactus, i cactus epifiti richiedono cure particolari che è bene conoscere per far sì che queste piante crescano al meglio e possano fiorire in tutta la loro abbondanza.

I cactus sono piante che hanno fatto della resistenza alla siccità il loro punto di forza. Si tratta di piante “xerofite” o “xerofile”, ossia piante in grado di accumulare riserve idriche spesso importanti per sopravvivere in ambienti aridi e semidesertici. Se questa è la regola, non manca l’eccezione, che è rappresentata dalle cactacee epifite. Siamo sempre nella famiglia delle Cactaceae, ma in questo caso si tratta di generi molto particolari (a cominciare dal portamento) che prosperano in foreste pluviali e che in aree subdesertiche non riuscirebbero a sopravvivere. I cactus epifiti sono molto diffusi in commercio e in coltivazione, basti pensare al genere Epiphyllum, ma hanno esigenze peculiari e molto diverse rispetto alla maggior parte delle cactacee, a partire dai substrati per passare al regime idrico e arrivare all’esposizione. Ed ecco perché è importante sapere quali generi di cactus appartengono al “ramo epifita”: perché in coltivazione dovremo assicurare a queste piante condizioni molto differenti rispetto a quelle che possiamo – e dobbiamo – garantire a generi come Ferocactus, Echinocactus, Ariocarpus ecc.

In questo articolo vediamo dunque quali sono i generi di cactus epifiti, quali sono le loro esigenze e come vanno coltivati (…).

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Info utili e contatti
Pagamenti sicuri