Sfatiamo alcuni falsi miti sulla coltivazione delle piante grasse

Echinocereus rigidissimus subs. rubispinus (collezione privata Mario Del Panta)

Coltivare piante grasse, si tratti di cactacee o di succulente, può essere più o meno impegnativo a seconda della specie. Vi sono però molti punti fermi nelle regole di coltivazione e molti dubbi e domande hanno una risposta relativamente semplice e precisa. In questa pagina vediamo dunque quali sono i dubbi e le domande più frequenti nella coltivazione delle piante grasse.

In questa pagina troverete alcune delle convinzioni e delle domande più radicate e ancora oggi diffuse tra i coltivatori di cactus e piante succulente. Alla constatazione in neretto e in rosso (di fatto le domande) segue la risposta, come sempre formulata sulla base di decenni di coltivazione. Ogni tema è trattato sinteticamente per dare una risposta immediata al lettore, ma per approfondire ulteriormente ogni argomento sono presenti dei link interni alla risposta. In alternativa, i relativi articoli del sito che rispondono alle vostre domande si trovano nelle sezioni di pertinenza del sito. Per trovare gli articoli nel sito e dare risposte alle vostre domande, scegliete una parola chiave (ad esempio “vasi”), inseritela nel motore di ricerca che trovate nella parte alta del sito e scorrete gli articoli che vi verranno proposti per scegliere quello che più fa al caso vostro. Ma passiamo adesso ad alcune delle convinzioni e delle domande più diffuse nel mondo dei cactofili…

Cactus e piante succulente sono la stessa cosa?

Falso. Tutte le piante in grado di accumulare riserve idriche nel fusto, nelle foglie o nelle radici si dicono comunemente “piante grasse”. I cactus (Cactaceae) rappresentano una famiglia botanica ben definita, mentre con il termine “piante succulente” si fa riferimento a svariate famiglie botaniche (Crassulaceae, Euphorbiaceae, Aizoaceae, Asclepiadaceae, ecc.) le cui specie si sono adattate per resistere a periodi più o meno lunghi di siccità. Tutti i cactus sono piante succulente ma non tutte le piante succulente sono cactus. Si pensi ad esempio alle Agavi, alle Aloe, alle Crassula, alle Echeveria, alle Euphorbia, ai Lithops: sono tutte piante succulente appartenenti a diverse famiglie, ma nessuna di queste è una cactacea. Ogni famiglia accorpa generi e specie e ogni genere ha le sue esigenze in fatto di luce, terriccio, irrigazione, temperature. Se volete approfondire l’argomento, qui trovate un articolo specifico.

Tutti i cactus hanno le spine?

Falso. Molte specie di cactus sono prive di vere e proprie spine. Tutte le cactacee sono dotate delle cosiddette “areole” dalle quali si formano i fiori e, in alcuni casi, le spine o una fitta lanugine. Molte specie e alcuni generi sono però del tutto privi di spine (ad esempio, Ariocarpus, Lophophora). Perché i cactus hanno le spine e perché queste ultime rappresentano l’evoluzione delle foglie?

I cactus vogliono vasi minuscoli?

Falso. E’ una delle domande più frequenti e la risposta è spesso affermativa, ma le cose non stanno esattamente così. Cactus e piante succulente in generale richiedono vasi adeguati all’apparato radicale e proporzionati rispetto al fusto. Si dice che queste piante necessitano di vasi piccoli perché in contenitori ampi il substrato impiega più tempo per asciugare. In linea di massima questo è vero ma se si utilizza un substrato corretto e se la pianta è in salute, vasi di giuste dimensioni non creano alcun problema. Fondamentale è che tutti i vasi abbiano uno o più fori di drenaggio.

I vasi devono sempre essere nuovi?

Vasi di varie dimensioni e materialiFalso. I vasi possono tranquillamente essere riciclati. Sono però necessarie alcune precisazioni: se nel vaso è morta una pianta per marciume l’ideale è buttare il vaso, a meno che non sia di plastica. Con i vasi di plastica (sia quelli in cui è morta una pianta sia quelli rimasti da un normale rinvaso) è importante effettuare una pulizia accurata, lavandoli a fondo con acqua e candeggina. I vasi in cotto, se hanno contenuto una pianta morta per marciume andrebbero buttati. Se di pregio, si possono lavare, sterilizzare e disinfettare con alcol ed esporli al sole diretto per diversi giorni. In altre parole, i comuni vasi di cotto (se non hanno contenuto una pianta morta per marciume) si possono riutilizzare: è sufficiente lavarli a fondo con prodotti come la candeggina o il bicarbonato, sterilizzarli con alcol o con prodotti disinfettanti (oppure metterli a bollire in acqua per almeno una ventina di minuti) e lasciarli al sole diretto per alcuni giorni.

I cactus e le succulente sono piante d’appartamento?

Falso. Sebbene molte succulente e alcune cactacee si adattino alla coltivazione indoor, si tratta in realtà di piante che necessitano di molta luce (non necessariamente sole diretto) e molta aria. Una pianta succulenta coltivata in casa può sopravvivere anche a lungo ma non potrà mai esprimere appieno il suo potenziale in termini di produzione delle spine, fioriture, forma compatta del fusto. Conoscendo le esigenze delle singole specie, tuttavia, è possibile coltivare alcune piante grasse con successo anche in appartamento: in questo articolo trovate tutte le indicazioni necessarie.

Le succulente vanno annaffiate pochissimo?

Annaffiatura SchlumbergeraFalso. I cactus e la maggior parte delle succulente necessitano di annaffiature regolari e abbondanti nel periodo di crescita, che generalmente va dalla fine di marzo a metà ottobre. E’ fondamentale bagnare solo quando il substrato si presenta asciutto ed evitare sottovasi. In inverno, invece, quasi tutte queste piante vanno tenute in luoghi freschi (o addirittura al freddo purché si evitino le gelate) e non devono mai essere annaffiate. Naturalmente ci sono alcune eccezioni, rappresentate dalle succulente africane, dalle succulente originarie del Madagascar e da cactacee come Melocactus, Discocactus e le cosiddette epifite (Schlumbergera, Epiphyllum, Rhipsalis, ecc.) che possono essere bagnate moderatamente anche in inverno purché tenute al caldo. Sulle irrigazioni potete consultare l’apposita sezione del sito, a questo link.

I cactus non fioriscono mai o fioriscono raramente?

Ariocarpus in fioreFalso. Un’altra tra le tante domande/convinzioni errate. Tutte le cactacee, se in età da fiore, fioriscono regolarmente e abbondantemente ogni anno. Per farle fiorire è però necessario rispettare le loro esigenze e dunque assicurare a queste piante un periodo di stasi. La stasi corrisponde al nostro inverno, periodo durante il quale i cactus (così come molte succulente) devono essere tenuti in un luogo asciutto, freddo e in substrato perfettamente asciutto. Le annaffiature vanno dunque sospese da metà ottobre a tutto marzo. A questo link trovate un articolo dedicato a come far fiorire i cactus.

Le piante grasse fioriscono solo se fertilizzate abbondantemente?

Falso. Le fertilizzazioni sono utili per la corretta crescita della pianta ma per cactus e succulente sono sufficienti due o tre concimazioni nella stagione di crescita. La fioritura avviene, più che per le fertilizzazioni, se si rispetta il periodo di stasi al freddo descritto nel punto sopra.

Per le piante grasse va bene qualsiasi fertilizzante?

Falso. Cactus e succulente richiedono dosaggi minimi di azoto e alti dosaggi di fosforo e potassio. Per queste piante non vanno utilizzati i fertilizzanti generici (o quelli cosiddetti “equilibrati”), bensì concimi specifici per piante succulente. Utilizzando concimi generici o troppo azotati si avrà una crescita eccessiva della pianta, che perderà la sue caratteristiche (nei cactus ad esempio fusto compatto e spine forti) e diventerà più debole a fronte di eventuali attacchi parassitari. Qui trovate un articolo dedicato ai corretti concimi per le piante succulente.

Le piante grasse temono il freddo?

Sempervivum sotto la neveFalso. I cactus e moltissime succulente provengono da aree subdesertiche dove le escursioni termiche sono molto ampie. In terriccio asciutto, durante il nostro inverno, quasi tutti i cactus e moltissime succulente possono andare tranquillamente a zero gradi; alcune anche a diversi gradi sotto lo zero. Fanno eccezione le cactacee epifite e diverse succulente originarie di aree calde come l’Africa o il Madagascar. Qui trovate un articolo con due prontuari relativi alla tolleranza al freddo delle succulente.

La piante grasse vogliono il pieno sole?

Falso (ma fino a un certo punto). Moltissimi cactus e molte succulente necessitano di sole diretto per la maggior parte della giornata ma vanno abituate gradualmente a partire dalla fine di marzo. In caso contrario si scottano. Molte cactacee e molte succulente vogliono invece molta luce ma non il sole diretto. Qui trovate un articolo con le esigenze di luce delle varie succulente.

Per le piante grasse va bene qualsiasi substrato, basta che sia drenante?

Falso. Ogni genere ha le sue esigenze ma tutte le piante grasse necessitano di un substrato molto drenante, composto almeno per la metà da inerti come pomice, ghiaia, sabbia, perlite, lapillo, ecc. I cactus richiedono inerti almeno per il 60%, mentre le succulente possono crescere anche in un mix composto per metà da terriccio universale e metà da inerti. In questa sezione del sito trovate tutti gli articoli dedicati ai substrati.

Le piante grasse vanno bagnate solo dal basso?

Falso. Si possono bagnare dal basso ma anche dall’alto, a pioggia. Le uniche piante succulente che è bene evitare di bagnare dall’alto sono quelle le cui foglie sono ricoperte da uno strato di cera (“pruina”) solitamente di colore azzurro. In questi casi l’annaffiatura dall’alto toglierebbe la pruina e deturperebbe l’aspetto estetico della pianta (l’esempio classico è Echeveria laui). Bagnando dall’alto è però importante fare attenzione ai fiori: non solo si rovinano ma se restano impregnati di acqua a lungo, specie nei mesi autunnali, rischiano di innescare il marciume. In questo articolo trovate tutto quello che c’è da sapere su come annaffiare le succulente.

La torba è deleteria per le piante grasse?

Falso. Il punto è il quantitativo di torba che si usa. Piante succulente in sola torba col tempo tenderanno a marcire, ma se alla torba si aggiungono inerti in percentuali alte (ad es. 30% torba e 70% inerti) la torba è ottima per la crescita delle succulente e delle cactacee.

L’argilla espansa sul fondo va evitata?

Falso. Se se ne mette uno strato leggero, giusto per coprire i fori di drenaggio o per ridurre la capienza del contenitore in caso di pianta con poche radici, l’argilla espansa non crea alcun danno. In questo articolo è spiegato nel dettaglio perché l’argilla espansa non è “nemica” delle vostre piante.

Le piante grasse non vanno mai rinvasate?

Ferocactus acanthodes in attesa del rinvasoFalso. Come tutte le piante, cactus e succulente vanno rinvasate quando il vaso è ormai troppo piccolo, oppure quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio o, ancora, quando la pianta si trova nello stesso terriccio da anni e necessita quindi di un substrato fresco e nutriente. Qui trovate la sezione del sito dedicata ai rinvasi.

Le piante grasse vanno rinvasate ogni anno?

Falso. Si rinvasa all’occorrenza per le ragioni esposte nella domanda precedente.

Dopo il rinvaso è utile annaffiare per assestare il terreno?

Falso. Cactus e succulente, dopo il rinvaso, vanno lasciate in un luogo ombreggiato e non vanno assolutamente bagnate per almeno una decina di giorni, affinché le radici lesionate durante il rinvaso possano rimarginarsi. In caso contrario si rischia il marciume radicale. A questo link trovate un articolo dedicato a questo argomento.

Durante il rinvaso di cactus e succulente bisogna togliere tutta la vecchia terra?

Falso. Questa è una delle tante domande a doppia risposta. Se la pianta è in un substrato corretto è sufficiente svasare, liberare un poco le radici e rinvasare nella stessa tipologia di substrato. Se la pianta è invece in sola torba, allora sì: la torba va eliminata del tutto e le radici devono essere completamente liberate.

Le piante grasse necessitano di trattamenti costanti con fitofarmaci?

Falso. Un’altra delle domande più frequenti e sulle quali si dibatte molto. La migliore prevenzione contro parassiti, marciumi e malattie è la corretta coltivazione. I trattamenti si riservano alle piante con problemi evidenti (cocciniglia, marciume, ecc.) oppure vanno limitati a scopo preventivo in due periodi dell’anno: in primavera (in questo periodo si può trattare con Olio di Neem) e in autunno (utile è qualche nebulizzazione con ossicloruro di rame). Qui potete raggiungere la sezione del sito con tutti gli articoli dedicati a parassiti e malattie.

Il rame è sempre utile e può essere dato in qualsiasi momento?

Falso. L’ossicloruro di rame è certamente utile ma va somministrato solo quando le piante sono in stasi, ossia in autunno inoltrato e in inverno.

La luce di una finestra ben esposta è sufficiente per tutte le piante grasse?

Falso. E’ tra le domande più comuni: i cactus si accontentano della luce di una finestra? La risposta è variabile: la luce di una finestra esposta a Sud può essere sufficiente per alcuni generi (soprattutto le epifite) ma per molti cactus con spine robuste (Ferocactus, Echinocactus, ecc.) non assicura il giusto livello di esposizione e le spine prodotte da queste piante risulteranno più deboli e sottili del dovuto.

Ghiaia e quarzite sulla superficie del substrato impediscono la traspirazione?

Uebelmannia pectinifera

Falso. Se lo strato di ghiaia o di quarzite è molto contenuto (mezzo centimetro), non comporta alcun problema e il substrato traspira regolarmente. Se si preferisce è possibile usare, come pacciamante, materiali porosi come pomice, lapillo, zeolite o akadama. Anche questi vanno però disposti solo superficialmente, per uno spessore massimo di mezzo centimetro.

In Italia la Lophophora williamsii (il cosiddetto “peyote”) può essere coltivata ma non venduta?

Falso. Sulla base della normativa italiana vigente, la Lophophora williamsii non può essere né coltivata né commercializzata né riprodotta in alcun modo. A questo link trovate un’analisi dettagliata di quanto previsto dalla legge italiana su questa pianta.

 

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