Mammillaria, un genere di cactus immancabile in ogni collezione di succulente che si rispetti

Mammillaria schumannii globosa

Mammillaria è un genere di cactacee molto diffuso e apprezzato dai coltivatori di piante grasse. Le piante appartenenti a questo genere sono di piccole o medie dimensioni e producono le caratteristiche e splendide fioriture a corona attorno all’apice. Le dimensioni di questi cactus sono piccole o medie e il numero di specie è talmente elevato da far sì che si possa allestire una splendida collezione anche solo concentrandosi unicamente su questo genere.

Questi cactus sono facilmente riconoscibili per le splendide fioriture a corona attorno alla parte apicale del fusto, che può presentarsi di piccole o medie dimensioni. Si tratta di cactacee adatte al coltivatore esperto così come a quello alle prime armi. Alcune specie, infatti, richiedono una discreta esperienza (tra queste, Mammillaria luethyi, M. pectinifera, M. solisoides, M. lasiacantha, M. senilis, M. herrerae); altre specie sono invece adatte a chiunque (tra queste, M. elongata, M. bombycina, M. prolifera, M. polythele, M. uncinata, M. bocasana, M. perbella, M. mystax). I fusti possono presentarsi globosi, spesso accestiti, molto armoniosi e in alcuni casi ricoperti da una fitta peluria o da spine bianchissime.

La coltivazione delle Mammillaria è dunque relativamente semplice nel complesso e il grande numero di specie consente di allestire intere collezioni anche solo coltivando questo genere. In questo articolo approfondiamo la conoscenza di queste piante e vediamo di cosa hanno bisogno per crescere al meglio e fiorire abbondantemente e regolarmente. (…)

L’origine delle Mammillaria: dove crescono queste cactacee

Per quanto riguarda la distribuzione, le Mammillaria sono originarie dell’area del Sud-Ovest degli Stati Uniti e del Messico, dove crescono in molti stati come Tamaulipas, Hidalgo, Chiapas, Colima, Puebla, Oaxaca, Baja California, San Luis Potosí, Durango. Se ne possono trovare alcune specie anche nell’area dei Caraibi, nell’America Centrale e in alcune regioni al Nord del Sud America (come Colombia e Venezuela). L’areale di provenienza di questo genere è dunque molto vasto ed è anche per questo che le Mammillaria hanno potuto evolversi in modi differenti tra di loro dando vita a un grande numero di specie e sottospecie.

Mammillaria slevinii
Mammillaria slevinii

La caratteristica principale dell’intero genere, indipendentemente dalla forma dell’esemplare, è la presenza dei tubercoli, piccoli “coni” (simili a mammelle, da qui il nome del genere) che caratterizzano il fusto e che possono presentarsi più o meno marcati a seconda della specie. All’apice dei tubercoli si formano le areole e le spine. Alcune Mammillaria producono un latice che può ricordare quello contenuto nelle Euphorbia. In virtù di questo, un tempo era in uso la distinzione tra Mammillaria Galactochylus (che contengono latice) e Mammillaria Hydrochylus (prive del latice).

Le forme e le specie di Mammillaria

Le spine possono assumere moltissime forme e in alcune specie sono nascoste da una fitta peluria bianca (Mammillaria hahniana). Si possono avere spine corte e puntute, spine lunghe e contorte (Mammillaria camptotricha), spine uncinate (M. uncinata, M. bombycina, M. perezdelarosae), e ancora, spine “pettinate” (M. pectinifera) e spine robuste e lunghe (M. compressa, M. magnimamma). Molte specie, in particolare quelle ricondotte al cosiddetto gruppo lasiacantha hanno spine di colore bianco candido che ricoprono completamente il fusto e che con l’età possono virare al grigio. Tra le specie a spina bianca meritano di essere ricordate M. perbella, M. candida, M. magallanii, M. lasiacantha, M. lenta, M. klissingiana, M. humboldtii, M. albiflora, M. herrerae, M. plumosa.

Come si coltivano le Mammillaria

Mammillaria senilis
Mammillaria senilis

Per quanto concerne la coltivazione, in linea di massima la maggior parte delle specie è indicata anche ai coltivatori alle prime armi, dal momento che sono cactacee robuste e non necessitano di accorgimenti particolari rispetto alla maggior parte dei cactus. Alcune specie possono invece rivelarsi particolarmente impegnative, al punto che la loro coltivazione è consigliata a chi abbia una certa esperienza con le succulente. A rendere difficile la coltivazione di specie come M. luethyi, M. pectinifera, M. solisoides, M. napina, M. humboldtii, M. herrerae, M. sanchez-mejoradae, M. humboldtii giusto per citare alcuni esempi, è la particolare sensibilità ai ristagni idrici o la presenza di radice a fittone, che impone terricci poveri dal punto di vista organico e ricchi di inerti e annaffiature ben distanziate.

Esposizione e temperature minime

Riguardo all’esposizione, tutte le Mammillaria vogliono molta luce per almeno 6 ore al giorno, ma solo quelle il cui fusto è interamente ricoperto di spine (solitamente quelle bianche) possono stare al sole diretto per molte ore, purché gradualmente abituate a partire dalla fine di marzo.

Le Mammillaria tollerano bene il freddo, purché il terriccio sia asciutto dalla fine di settembre.

Qui trovate una scheda in pdf interamente dedicata al genere Mammillaria.

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Dedicata a questo genere di cactus è l’associazione inglese The Mammillaria Society: chi volesse può dare un’occhiata al loro sito a questo link.

Foto di alcune specie di Mammillaria

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Paolo03

Ciao, scusa il disturbo, ho ricevuto in omaggio questa cactacea riusciresti ad identificarla? Grazie mille!

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