Piante grasse, una piccola guida per chi si avvicina a questo mondo: i generi più semplici da coltivare

Piante grasse mix a Pallanca

Coltivare cactus e piante grasse è un’esperienza affascinante. Si tratta di piante assolutamente particolari e in grado di resistere alla siccità e a condizioni particolarmente difficili, alle quali non tutte le piante riescono ad adattarsi. Per chi si avvicina a questo mondo, però, può essere difficile scegliere la giusta pianta, dal momento che esistono cactus e succulente molto semplici da coltivare e altre più impegnative. Ecco allora una guida ai generi dai quali partire per accumulare esperienza.

Il mondo delle piante succulente è estremamente vasto. Ne consegue che le esigenze di coltivazione delle singole piante grasse possano variare notevolmente da famiglia a famiglia e da genere a genere. Con un esempio concreto, un cactus (pianta appartenente alla famiglia delle Cactaceae) ha esigenze di coltivazione estremamente diverse rispetto ad un Adenium obesum (pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Apocynaceae). Non diversamente, possono intercorrere grandi differenze di coltivazione all’interno di una stessa famiglia o tra diversi generi di una singola famiglia. Anche qui un esempio: un Ariocarpus (genere appartenente alle Cactaceae) richiede un regime di coltivazione, inteso come substrato, annaffiature, ecc. molto diverso rispetto ad un Echinopsis (genere appartenente sempre alle Cactaceae).

Senza troppo dilungarci nell’ampio campo della classificazione delle piante (qui, se volete, trovate un articolo dedicato a questo tema) e dando per assodato che con il termine “piante grasse” si fa riferimento tanto ai cactus quanto a moltissime altre famiglie botaniche succulente i cui esemplari hanno portamento e aspetto diversi da un qualsiasi cactus (qui trovate un articolo specifico), affrontiamo un argomento molto “sentito” tra i coltivatori alle prime armi. Anche il coltivatore che vanta una buona conoscenza di una data famiglia, tuttavia, può trovare utile l’articolo che segue, nel quale vengono consigliate le piante succulente (appartenenti a varie famiglie botaniche) meno esigenti, più robuste e semplici da coltivare e pertanto più indicate per chi si approccia solo ora al mondo delle piante grasse. (…)

Premessa sulla coltivazione dei cactus e delle succulente

Giardino Lanzarote
Cactus e succulente nel Giardino di Lanzarote

Con un minimo di documentazione iniziale e con l’esperienza è possibile coltivare tutte le succulente senza particolari difficoltà. Stringendo all’essenziale, i principali elementi della coltivazione da tenere in considerazione sono i substrati, le annaffiature, l’esposizione, le temperature. In molti casi questi elementi possono essere comuni a diverse tipologie di piante grasse, ad esempio i substrati, che per le succulente devono sempre essere molto drenanti, ricchi di inerti e in grado di asciugare rapidamente. Altri fattori della coltivazione, invece, possono variare enormemente da famiglia a famiglia ma anche da genere a genere. Qualche esempio: le cactacee tollerano bene il freddo, mentre le succulente originarie del Madagascar o di alcune aree africane (es. Adenium, Uncarina, Pachypodium) non resistono a temperature inferiori a 15-16 gradi. Nella stessa famiglia delle cactacee troviamo generi molto resistenti al freddo (Echinopsis, Pediocactus, Opuntia) e generi che non tollerano le basse temperature (i cactus epifiti come Epiphyllum, Schlumbergera, Rhipsalis oppure Melocactus e Discocactus).

Ecco perché, per chi si approccia solo ora alla coltivazione delle piante grasse, è importante sapere da quali piante partire per accumulare esperienza e coltivare al meglio le piante appena comprate. Il discorso, come detto, vale tanto per i cactus quanto per tutte le altre famiglie succulente, dal momento che un appassionato può essere esperto in cactacee e avvicinarsi per la prima volta ad altre famiglie, come Crassulaceae, Aizoaceae, Apocynaceae, Euphorbiaceae, ecc.

Cactus: quali sono i generi più semplici da coltivare

Cominciamo con le cactacee. I primi generi consigliati a chi non ha esperienza con queste piante sono senza dubbio Echinopsis, Gymnocalycium, Rebutia, Parodia (=Notocactus), Opuntia, Ferocactus. Attenzione, ci sono moltissime altre cactacee di facile coltivazione ma dovendo suggerire qualche genere, con questi non si sbaglia. Si tratta di generi che raggruppano specie molto robuste, con poche pretese, in grado di tollerare molti errori di coltivazione e al tempo stesso regalare facilmente abbondanti e splendide fioriture.

Attenzione: cliccando sul genere verrete indirizzati alla scheda di coltivazione in pdf scaricabile di quello stesso genere: uno strumento utile e dettagliato (4 pagine) per approfondire la conoscenza di quelle piante.

Echinopsis subdenudata
Echinopsis subdenudata

Gli Echinopsis sono piante molto comuni, estremamente robuste e in grado di tollerare benissimo il freddo. Sono dunque ideali per chi non dispone di una serra o di un ricovero invernale (ambiente freddo, necessario per favorire le fioriture). Gli Echinopsis possono trascorrere l’inverno all’aperto, spesso anche in terriccio umido, sebbene sia consigliabile collocarli sotto una tettoia o un portico. In primavera e in estate producono vistosi fiori dall’ampia corolla e dal lungo calice.

Gymnocalycium ferox
Gymnocalycium ferox

I Gymnocalycium sono piante di origine sudamericana (Argentina). Sono facili da coltivare, tollerano bene il freddo (non il gelo: è bene che non vadano sotto i 5 gradi e sempre in terriccio asciutto) e hanno ritmi di crescita non particolarmente lenti. Inoltre, il genere accorpa un grande numero di specie molto diverse tra di loro e anche solo coltivando Gymnocalycium è possibile allestire una collezione di tutto rispetto. Fioriscono in primavera e in estate già a 4 o 5 anni dalla semina.

Rebutia sp.
Rebutia sp.

Altre cactacee consigliate a chi ha poca esperienza sono le Rebutia. Si tratta di piante di origine sudamericana, generalmente globose e con tendenza ad accestire. La coltivazione è molto semplice e il loro punto di forza sono i fiori. Queste cactacee, in primavera, producono una quantità impressionante di fiori di medie dimensioni e di svariati colori a seconda della specie.

Parodia roseoluteus
Parodia roseoluteus

Le Parodia (un tempo classificate come Notocactus) sono cactus robusti e di facilissima coltivazione. Si accontentano di poche cure, hanno ritmi di crescita non eccessivamente lenti e producono belle fioriture all’apice durante l’estate. A seconda della specie i fiori possono essere gialli, viola, rossi, arancio. Anche le spine sono variabili da specie a specie e si può andare da piante con spine esili e sottili a piante con spine di tutto rispetto (P. maassii, P. buiningii).

Frutti di Opuntia
Frutti di Opuntia

Le Opuntia sono cactus a prova di bomba. Crescono rapidamente, tollerano il freddo intenso, si moltiplicano con estrema facilità per talea e in moltissime regioni italiane possono crescere in piena terra, anche esposte alle intemperie durante l’inverno. Possono raggiungere dimensioni importanti (soprattutto se coltivate in piena terra) e producono bellissimi fiori di medie dimensioni dai colori variabili dal rosa al rosso, dal giallo all’arancio.

Ferocactus schwarzii
Ferocactus schwarzii

Infine, per gli amanti delle spine, il primo genere da consigliare è quello dei Ferocactus. Si tratta di cactacee molto robuste, sempre dotate di spine notevoli, facili da coltivare, a patto di garantire loro moltissima luce, e a crescita relativamente veloce. Alcune specie fioriscono relativamente presto (F. macrodiscus, F. schwarzii), altre richiedono almeno una dozzina di anni per produrre i primi fiori. Molte specie di Ferocactus possono raggiungere dimensioni notevoli anche se coltivate in vaso. Chi ha poca esperienza con le cactacee dovrebbe però evitare di cominciare con Ferocactus johnstonianus e Ferocactus lindsayi: due specie un po’ più impegnative e a crescita lenta.

Crassule: ecco le piante adatte anche ai meno esperti

Echeveria colorata
Echeveria colorata

Se non si amano particolarmente le spine, la famiglia delle Crassulaceae offre un’ampia varietà di generi e specie succulente. In questa famiglia rientrano generi come Aeonium, Adromischus, Crassula, Echeveria, Kalanchoe, Graptopetalum, Pachyphytum e gli immortali Sedum e Sempervivum. Consigliare un genere o una singola specie è quasi superfluo: tutte le Crassulaceae sono di facile coltivazione, molto decorative, resistenti e hanno una buona tolleranza al freddo. Dovendo proprio indicare un paio di piante di questa famiglia, si può citare la diffusissima Crassula ovata, detta “albero di giada”, con portamento ad alberello e con foglie ovali, carnose e di colore verde brillante. Altro genere molto interessante dal punto di vista estetico e facile da coltivare è quello delle Echeveria: piante di origine messicana, molto robuste e dal caratteristico portamento a rosetta. Grazie all’alto numero di specie e ai tanti incroci effettuati negli anni, è disponibile un’infinita varietà di Echeveria, con foglie dai colori che possono andare dall’azzurro al rosso.

Euphorbia: i generi più semplici per cominciare

Euphorbia obesa
Euphorbia obesa

La famiglia delle Euphorbia è vastissima e annovera generi molto diversi tra di loro. Si può andare da piante dal fusto tondeggiante e prive di spine, come E. obesa, a piante a portamento colonnare, accestito, con foglie e spine. Nel complesso la coltivazione delle Euphorbia è semplice, ma non mancano specie che richiedono una certa esperienza. Per cominciare, può essere indicata E. resinifera, pianta molto resistente e adattabile, E. enopla ed E. obesa, bellissima e con l’epidermide caratterizzato da affascinanti striature.

Agavi: piante grasse molto resistenti

Agave beauleriana
Agave beauleriana

Con le Agavi è difficile sbagliare. Si tratta di piante grasse robustissime, estremamente adattabili e facilissime da coltivare. In realtà, si possono quasi ignorare del tutto: se collocate in terriccio drenante si accontentano dell’acqua piovana, resistono benissimo al sole intenso e al freddo, al punto che in moltissime regioni sono coltivate in piena terra. Hanno ritmi di crescita piuttosto rapidi e molte specie possono raggiungere dimensioni notevoli nell’arco di pochi anni, in particolare se tenute in piena terra. 

Aloe: una famiglia di succulente adatta a tutti

Aloe variegata
Aloe variegata

Anche le Aloe, per certi versi simili alle Agavi, sono piante grasse indicate per chi si avvicina al mondo delle succulente e non ha ancora grande esperienza. Rispetto alle Agavi, tuttavia, le Aloe (piante succulente di provenienza africana) tollerano meno il freddo intenso e vanno tenute a minime non inferiori a 6-7 gradi. Per cominciare si può partire dalla comune ma sempre elegante Aloe vera, pianta robusta e relativamente veloce nella crescita. Altre specie molto diffuse e facili da coltivare sono Aloe arborescens e Aloe variegata, facilissima da propagare e molto generosa con le fioriture.

Hoya: una pianta grassa adatta anche alla coltivazione in casa

Hoya australis
Hoya australis

Infine, una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae. La Hoya, negli ultimi anni, ha visto una crescere la sua popolarità tra gli appassionati del verde. Esteticamente ha poco in comune con le altre piante grasse, ma si tratta comunque di una pianta molto decorativa, adatta anche alla coltivazione in casa e in grado di regalare bellissime fioriture a grappolo. I fiori, a forma di stella, sono molto particolari, hanno i petali carnosi e lisci al punto che le stesse Hoya sono conosciute anche come “fiore di porcellana” o “fiore di cera”. La pianta produce lunghi steli dai quali si formano foglie spesse e carnose di colore dal verde scuro al verde brillante, fino al verde striato di giallo. La coltivazione è semplice e la crescita è relativamente veloce. Inoltre, le Hoya tollerano bene anche temperature relativamente basse, intorno ai 10 gradi.

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franco catinelli

per esperienza trentennale i gymno sopportano agevolmente temperature molto piu’ basse dei canonici 5 gradi, se ben asciutte reggono benissimo il freddo , le mie in una artigianalissima serra fredda han retto -8 per piu’ giorni nel freddo febbraio 2012 ed o sul davanzale di una finestra a sud un po’ di spegazzini e cardenasianum che vivono li da 20 anni esposte all’inverno lombardo riparati solamente dalla pioggia.

franco catinelli

giusto, faranno col tempo le loro esperienze.

franco catinelli

guarda qui , habitat di molti gymno e molte altre specie, curioso davvero
https://www.conclusion.com.ar/info-general/la-nieve-sorprendio-a-los-valles-de-jujuy-en-pleno-verano/01/2021/

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