In viaggio nello stato messicano del Querétaro a caccia del rarissimo Strombocactus corregidorae

Strombocactus corregiodae

Elvia e Moreno sono compagni di vita ma anche compagni di viaggio. Condividono la passione per cactus e succulente e viaggiano molto in Messico e nelle Americhe per osservare le succulente in habitat. In questo graditissimo contributo ci raccontano la loro esperienza nello stato messicano di Querétaro, a caccia di una pianta particolarissima e rara: Strombocactus corregidorae, una specie descritta solo in tempi relativamente recenti e difficilmente ammirabile nelle collezioni degli appassionati. (…)

di Elvia e Moreno

Strombocactus corregidorae
Strombocactus corregidorae (cliccare per ingrandire)

Strombocactus corregidorae è l’ultima specie di Strombocactus descritta nel 2010 nella rivista messicana di biodiversità, pianta interessante per la non somiglianza da adulta con le altre del genere. E’ stata individuata nel nord del Messico, al confine degli Stati di Querétaro ed Hidalgo nelle zone del Rio Moctezuma. Cresce su pareti verticali, lungo il versante sud di rocce calcaree del cretacico superiore, a circa mt.1500. Questa specie si differenzia da Strombocactus disciformis per il fusto più grande, che nelle piante adulte arriva fino a 25-28 centimetri contro i 12 centimetri al massimo dello Strombocactus disciformis. Si differenzia inoltre per le spine persistenti, rigide, più lunghe, spesse e grigio-nere (mentre nella specie disciformis sono flessibili), e per il fiore giallo.

Nel 2013, programmando il nostro solito viaggio in Messico, pensiamo che abbiamo il tempo per fare un tentativo di vederlo in habitat. Ottobre: si parte con l’amico Cedric per tre settimane di tour, le prime due in Baja California, l’ultima in alcune zone nel centro del Paese. Lo Strombocactus vive sulle pareti rocciose lungo il Rio Moctezuma che segna il confine tra gli Stati di Querétaro e Hidalgo; questo fiume è famoso per la “Presa Zimapan”, la diga che aveva messo in serio pericolo l‘habitat dell’Echinocactus grusonii.

Strombocactus corregidorae
Due Strombocactus corregidorae con i fiori da poco chiusi (cliccare per ingrandire)

Riuscire a trovarlo non è stata cosa facile. Quella mattina pioveva e più salivamo per le montagne a nord del grande lago più aumentavano i dubbi di riuscire a percorrere la strada sterrata, fino al paese di Maconi: curve dopo curve in mezzo a fitti boschi. Arrivati al paese abbiamo dovuto lasciare l’auto perché la sterrata che era servita per la costruzione dell’acquedotto (che porta l’acqua a Città Querétaro) era in pessime condizioni: non servendo più era stata abbandonata. Non avendo indicazioni precise dovemmo andare per tentativi. 

Strombocactus corregidorae
Particolare delle spine lunghe di questa specie (cliccare per ingrandire)

Per fortuna smise di piovere. Valutiamo il terreno: stiamo cercando pareti quasi verticali, di calcare e con sedimenti clastici quasi privi di vegetazione. Siamo in alto a circa 2.000 metri con poche radure in mezzo alla fitta boscaglia; il terreno non è buono e nemmeno l’altitudine: decidiamo così di scendere verso il fiume. Quando siamo circa a mezza costa nella discesa veniamo fermati da due guardie del controllo ambientale: ci fanno mezz’ora di paternale chiedendoci se avevamo il permesso per camminare in quella zona, che è zona federale, che sono stufi degli europei che vanno là per prelevare le piante, etc, etc… Alla fine ci lascia spiegare il motivo della nostra presenza. Le nostre spiegazioni lo convincono che non abbiamo cattive intenzioni, che vogliamo solo scattare foto, così ci dà un permesso di due ore, dopo di che dobbiamo andarcene via. Per tutto il tempo abbiamo avuto un binocolo che ci guardava passo passo.

Strombocactus corregidorae
Il fusto allungato di questa specie (cliccare per ingrandire)

Calcolando il tempo a disposizione siamo corsi giù di corsa verso il fiume. Il terreno qui è buono e troviamo: Astophytum ornatum, Mammillaria magnimamma, vari tipi di Agavi ed Opuntie, Fouquieria splendens ed Hectia ma dello Strombocactus nessuna traccia. Risaliamo i pendii guardando sempre attentamente e ci rendiamo conto che il tempo a nostra disposizione sta finendo, così, quasi mestamente, decidiamo di risalire e tornare indietro… mancano venti minuti. Salendo vediamo una parete che sembra perfetta e decidiamo di fare l’ultimo tentativo. Spostandoci sopra una piccola cengia arriviamo in parete verticale, terreno pericoloso con materiale poco compatto, sotto di noi ci sono più di 150 mt di vuoto. Chiedo a Moreno, che è un po’ più avanti, se vede qualcosa… la sua risposta: ci sono piante che non riesco ad identificare… le abbiamo trovate!

Strombocactus corregidorae
Strombocactus corregidorae, alcuni esemplari giovani (cliccare per ingrandire)

Non avendone mai viste prima di adulte, da lontano data la grandezza possono essere scambiate per piccoli Astrophytum ornatum: solo guardandoli da vicino e poi trovando le piante piccole, che sono come tutti gli altri Strombocactus, si capisce che cosa sono. Scattiamo più foto possibile prima di tornare al paese felici del bellissimo incontro. Giornata fantastica!

Qui il link al sito di Elvia e Moreno.

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Marinella

Mi piacerebbe molto poter andare in quei posti per ammirare queste meraviglie, ma io di solito viaggio da sola e so che ci sono infinite difficoltà non solo per chi si avventura imprudentemente però vorrei qualche informazione, grazie.

WonderDonnie

Ho dato un’occhiata al sito di Elvia e Moreno e, a parte la collezione che è da urlo, le foto delle piante in habitat sono inestimabili. Complimenti!

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