Secondo uno studio di “Nature Plants” i cactus sono le piante più esposte a rischio estinzione

Euphorbia Bordighera

Cactaceae (cactus), una famiglia di piante del Nuovo Mondo, è uno dei gruppi di organismi più a rischio di estinzione del pianeta“. L’assunto è tranchant ma la fonte, purtroppo, è attendibile, dal momento che il passaggio è tratto da un estratto di uno studio pubblicato da Nature Plants, rivista scientifica pubblicata da Nature Publishing Group. Lo studio è stato pubblicato nell’aprile del 2022 con il titolo “Elevato rischio di estinzione dei cactus a causa dei cambiamenti climatici”. Può sembrare un paradosso, dal momento che alcune cactacee stanno adattandosi a climi non propriamente ideali, come quelli che caratterizzano le Alpi Svizzere, come ho riportato in un precedente articolo. Purtroppo è tutto connesso, collegato e conseguente al cambiamento climatico.

Vediamo in dettaglio cosa riporta lo studio pubblicato da Nature Plants (…).

Non solo il prelievo indiscriminato di esemplari in habitat, non solo la distruzione di interi areali per favorire insediamenti produttivi, realizzare dighe o ampliare paesi e città: in natura i cactus sono minacciati anche dal cambiamento climatico. Se questo, da un lato, favorisce la diffusione di alcuni generi in ambienti un tempo ostili perché eccessivamente freddi, da un altro lato rischia di portare all’estinzione altri generi, che non potranno più beneficiare di condizioni ideali al loro sviluppo. E’ questo il triste quadro che emerge dallo studio pubblicato da Nature Plants.

Cactaceae (cactus) – si legge nell’estratto dello studio -, una famiglia di piante del Nuovo Mondo, è uno dei gruppi di organismi più a rischio di estinzione del pianeta. La pianificazione della conservazione è incerta in quanto non è chiaro se il cambiamento climatico e dell’uso del suolo avrà un impatto positivo o negativo sulla diversità globale dei cactus. Da un lato, una percezione comune è che i climi futuri saranno favorevoli ai cactus poiché hanno adattamenti multipli e fisiologie e morfologie specializzate per l’aumento del caldo e della siccità. D’altra parte, l’ampia diversità delle oltre 1.500 specie di cactus, molte delle quali si trovano in ecosistemi più freddi, mette in dubbio l’opinione che la maggior parte dei cactus possa tollerare condizioni più calde e siccitose. Qui valutiamo l’ipotesi che i cactus beneficeranno e si espanderanno nella potenziale distribuzione in un mondo più caldo e più soggetto alla siccità. Abbiamo quantificato l’esposizione ai cambiamenti climatici attraverso previsioni di portata e mappe di diversità associate per 408 specie di cactus in tre percorsi di concentrazione rappresentativi (2.6, 4.5 e 8.5) per il 2050 e il 2070“.

Prosegue l’estratto: “Le nostre analisi mostrano che il 60% delle specie subirà una riduzione del clima favorevole, con circa un quarto delle specie esposte a condizioni ambientali al di fuori dell’attuale nicchia realizzata in oltre il 25% della loro attuale distribuzione. Questi risultati mostrano una bassa sensibilità a molte incertezze nella previsione, principalmente derivanti dalla capacità di dispersione e dalla complessità del modello piuttosto che dagli scenari climatici. Mentre l’attuale dimensione della gamma e la categoria della Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura non erano predittori statisticamente significativi dei cambiamenti futuri previsti nell’area climatica adatta, le epifite (ad esempio Epyphillum, Rhypsalis, ecc.; ndr) avevano la maggiore esposizione a nuovi climi. Nel complesso, si prevede che il numero di specie di cactus a rischio aumenterà notevolmente in futuro, soprattutto negli attuali punti caldi della ricchezza. Il cambiamento dell’uso del suolo è stato precedentemente identificato come il secondo fattore di minaccia più comune tra i cactus, colpendo gran parte del ~ 31% dei cactus che sono attualmente minacciati. I nostri risultati suggeriscono che il cambiamento climatico diventerà un motore principale del rischio di estinzione dei cactus con il 60-90% delle specie valutate influenzate negativamente dai cambiamenti climatici e/o da altri processi antropogenici, a seconda di come questi processi di minaccia sono distribuiti tra le specie di cactus“.

Insomma, nel complesso, pessime notizie per piante che hanno saputo adattarsi, nel corso dei millenni, a condizioni estreme. Non a caso, commentando la notizia, il sito “inNaturale” osserva che “I dati su quanto diverse specie di cactus siano vicine a rischiare seriamente l’estinzione hanno sollevato preoccupazione tra gli esperti. Ogni ecosistema è, infatti, sorretto da un delicato equilibrio e il venir meno di un elemento può innescare un effetto domino. Il confronto relativo ai tre scenari ha, poi, mostrato che a costituire una minaccia potrebbe essere anche un aumento di temperatura minimo. La natura ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti e l’uomo sta, in questo senso, premendo ormai da troppo sull’acceleratore. Il timore è, infine, che le evidenze inquietanti emerse rispecchino una sottovalutazione. Il lavoro non tiene, infatti, conto dei fenomeni estremi, fra cui rientrano incendi e tempeste, estremamente influenti“.

Per conoscere le aree di origine dei cactus e delle piante succulente, consulta le mappe contenute in questo articolo!

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