La forza della Natura: storia di una mia Opuntia in piena terra, morta e… rinata

Da un esperimento fallimentare a una bella sorpresa. Ecco cosa ho scoperto nei giorni scorsi all’esterno della mia serra, in una zona dove passo raramente: una pala di Opuntia spuntata tra la vegetazione spontanea ormai secca. Il Nord Italia non è certamente la zona ideale per la coltivazione di piante succulente all’esterno, a causa soprattutto degli inverni freddi, umidi e piovosi. Tuttavia, diverse succulente possono adattarsi e sopravvivere anche qui in Pianura Padana, come le Agavi e alcune Opuntia. E’ per questo che un paio di anni fa ho voluto fare un esperimento di coltivazione (uno dei tanti che faccio regolarmente), collocando in piena terra, accanto alla mia serra, una pala ben radicata di Opuntia (credo si tratti della specie ficus-indica). Tempo un anno e a metà del primo inverno la pianta è marcita. Ha cominciato con un ingiallimento lungo i bordi, proseguito con l’annerimento della parte apicale e con l’espansione del marciume fino alla base. In primavera, preso atto del fallimento, non ho fatto altro che tagliare di netto la pala marcita al livello del terreno, per poi ricoprire tutto con normale terra di campo. Qualche giorno fa, con mia sorpresa, ho scoperto che la pianta non era affatto morta. Anzi, con la tenacia e l’attaccamento alla vita che è proprio delle cactacee, l’Opuntia è rinata e ha dato vita a un nuovo “articolo” (le cosiddette “pale”), che immagino essere temprato e pronto ad affrontare il nuovo inverno con più chances della pala originaria.

Ma andiamo per ordine e raccontiamo la storia dall’inizio nell’articolo che segue. (…)

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Cactus in piena terra in Pianura Padana, con freddo e pioggia: un esperimento di coltivazione

La grande resistenza dei cactus alla siccità, la loro capacità di tollerare il sole intenso, la rusticità di alcune specie in grado di sopportare le basse temperature sono note. Altrettanto note sono la sensibilità di queste piante all’umidità ambientale persistente e ai terricci poco drenanti e che restano bagnati a lungo, in particolare in inverno, quando la maggior parte delle specie sospendono la vegetazione e vanno in stasi. E’ per queste ragioni che se da una parte è cosa normale coltivare cactacee in piena terra in alcune regioni del Sud Italia o in Paesi europei a clima mite come Spagna e Grecia o direttamente negli stati di origine delle cactacee (Stati Uniti e Messico ad esempio), è invece del tutto inusuale coltivare succulente all’aperto, en plein air, negli stati centrali o settentrionali dell’Europa, o nelle regioni settentrionali italiane… Pianura Padana compresa, caratterizzata da inverni freddi e umidi a causa della nebbia (sebbene negli ultimi anni sia la nebbia che il freddo si siano ridotti anche in questa zona). In queste aree geografiche, da ottobre a marzo è necessario riparare la maggior parte delle cactacee in serre, verande, garage, sottoscala, dove le minime non scendono sotto lo zero, e sospendere le annaffiature. La sola idea di lasciare all’aperto i cactus, esposti alle intemperie, era considerata fino a qualche anno fa folle. Figurarsi piantare cactus in piena terra in Lombardia, nel cuore della Pianura Padana: roba da matti.

E questo è esattamente quello che ho fatto e che ho documentato anche fotograficamente nell’articolo che segue. (…)

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