I cactus sono piante che hanno fatto della resistenza alla siccità il loro punto di forza. Si tratta di piante “xerofite” o “xerofile”, ossia piante in grado di accumulare riserve idriche spesso importanti per sopravvivere in ambienti aridi e semidesertici. Se questa è la regola, non manca l’eccezione, che è rappresentata dalle cactacee epifite. Siamo sempre nella famiglia delle Cactaceae, ma in questo caso si tratta di generi molto particolari (a cominciare dal portamento) che prosperano in foreste pluviali e che in aree subdesertiche non riuscirebbero a sopravvivere. I cactus epifiti sono molto diffusi in commercio e in coltivazione, basti pensare al genere Epiphyllum, ma hanno esigenze peculiari e molto diverse rispetto alla maggior parte delle cactacee, a partire dai substrati per passare al regime idrico e arrivare all’esposizione. Ed ecco perché è importante sapere quali generi di cactus appartengono al “ramo epifita”: perché in coltivazione dovremo assicurare a queste piante condizioni molto differenti rispetto a quelle che possiamo – e dobbiamo – garantire a generi come Ferocactus, Echinocactus, Ariocarpus ecc.
In questo articolo vediamo dunque quali sono i generi epifiti, quali sono le loro esigenze e come vanno coltivati (…).
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