Ripicchettamento: dopo quattro anni e mezzo, il rinvaso delle mie semine di Echinocactus parryi e Astrophytum

Parliamo di ripicchettamento. E già che ci siamo, poniamoci una domanda: chi lo ha detto che gli Echinocactus parryi sono così lenti? In quattro anni e mezzo, dal seme si arriva a ottenere esemplari che possono essere rinvasati in vasetti quadrati da 7 centimetri per sette. Guardare per credere!

In questi giorni mi sono finalmente deciso a rinvasare, o meglio, a ripicchettare, alcune mie semine di parryi e di Astrophytum (soprattutto asterias) nate nel 2021. Sì, esatto: 2021! E se gli Astrophytum hanno un po’ sofferto, in termini di crescita, per la prolungata permanenza nel vaso da semina, non così è stato per i parryi, finiti tutti in vasi da sette centimetri di lato per 10 centimetri di altezza. Ho rimandato a lungo il ripicchettamento (ossia il primo rinvaso) di queste semine per ragioni di tempo, ma in questi giorni mi sono deciso e adesso le nuove piante avranno molto più spazio per crescere. Gli Echinocactus in vasi singoli, gli Astrophytum in una cassetta di polistirolo.

Il primo rinvaso dopo la semina può essere infatti effettuato anche dopo un solo anno, se le plantule sono ben formate, ma non è detto che sia sempre questa la soluzione ideale. Ho avuto infatti semine di vari generi di cactus che, rinvasate dopo il primo anno, si sono letteralmente inchiodate. Alcuni esemplari hanno impiegato anche due anni per riprendere a crescere, altri sono deperiti fino a morire.

In questo caso, invece, le semine di parryi e di Astrophytum hanno passato la bellezza di quattro anni e mezzo nel contenitore della semina. E nonostante questo, pur trovandosi affollate, sono cresciute molto bene, sviluppando un perfetto apparato radicale. Questo, in effetti, può dire molto sulla semina, perché talvolta è meglio aspettare e non toccare i semenzali anche per anni prima di ripicchettare.

In questo articolo e nelle foto che lo corredano vediamo un po’ i progressi di queste piante: grazie alle foto vediamo, in particolare, come erano e come sono, prima e dopo il ripicchettamento. (…)

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La semina dei cactus: come preparare le piante al primo inverno e il “trucco” per aiutarle nei primi mesi

Per qualsiasi appassionato di piante, si tratti di succulente o meno, la semina rappresenta un punto d’arrivo estremamente importante. Un punto d’arrivo che, in molti casi, si tramuta ben presto in punto di partenza che accompagna l’appassionato per buona parte della vita. E’ innegabile che non vi sia paragone tra una pianta acquistata e una che abbiamo visto nascere, crescere e svilupparsi da un minuscolo seme, a maggior ragione se abbiamo raccolto quel seme da una delle nostre piante. E’ un po’ questa la “magia” della semina: chiudere un cerchio nato da un fiore con un altro fiore, quello prodotto dalla pianta originata da quel primo seme che abbiamo saputo far germinare, divenire pianta e condurre alla piena maturità. E tutto questo senza entrare nel dettaglio delle soddisfazioni che si ottengono cercando di selezionare specie particolarmente interessanti, dai fiori di colori unici fino a spine o forme del fusto peculiari o quasi uniche. Riguardo alla procedura di semina di cactus e succulente molti coltivatori alle prime armi si “perdono” nel proverbiale bicchiere d’acqua proprio dopo la fase meno soggetta al nostro controllo, ossia la germinazione: non possiamo infatti obbligare un seme a germogliare, sebbene ci siano bune pratiche che favoriscono la nascita delle piante.

Per molti, tuttavia, le criticità cominciano dopo quel momento, vale a dire nei primi mesi di vita delle piante, mesi in effetti delicati perché i semenzali sono ancora deboli e facilmente soggetti a marciume o ad attacchi parassitari. E’ soprattutto a questi coltivatori che è rivolto l’articolo che segue, con un piccolo “trucco”, da intendersi come consiglio, su come… facilitare la vita ai semenzali e come far loro passare indenni il primo inverno. (…)

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Breve tutorial sulla semina di cactus a luce e calore naturale: le varie fasi della procedura

Come e quando seminare i semi di cactus? Come far nascere un cactus dal seme? Ecco il tutorial che fa per voi! Se siete appassionati di queste piante, prima o poi vi verrà voglia di spingervi un po’ oltre e cimentarvi con la semina, un’esperienza molto istruttiva e al tempo stesso divertente. Ottenere piante dai semi assicura infatti una soddisfazione unica, che il semplice acquisto non è in grado di eguagliare!

Per quanto mi riguarda, solitamente semino tra la fine di marzo e la prima settimana di aprile, sempre a luce e calore naturale. Quest’anno, considerate le temperature minime insolitamente basse, ho dovuto rimandare a metà aprile. In questi giorni ho approfittato dell’innalzamento delle minime e del miglioramento delle giornate per seminare alcuni semi che ho ottenuto da mia impollinazione l’anno scorso e alcuni semi acquistati recentemente. Ho seminato esclusivamente cactacee: Copiapoa, Gymnocalycium, Pyrrhocactus, Astrophytum, Lobivia, Escobaria, Frailea, Leuchtenbergia, FerocactusThelocactus e altro ancora. I semi erano stati puliti subito dopo la raccolta e conservati correttamente. Sulla semina ho scritto diversi articoli, ai quali se ne aggiunge uno sulla semina in germinatoio a cura dell’amico Leopoldo Romano. Trovate tutto in questa sezione del sito: la semina.

In questo articolo ho pensato di realizzare una sorta di “tutorial” della semina, documentando fotograficamente tutti i vari passaggi previsti dal mio metodo. E’ bene specificarlo: è semplicemente il mio metodo e lo seguo ormai da anni, ma non è detto che possa andare bene per tutti o che possa essere comodo per tutti (…).

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