Un buon terriccio per cactus con materiali facilmente reperibili in ogni vivaio? Ecco come fare

Il terriccio, detto anche substrato, è uno degli elementi più importanti nella coltivazione dei cactus e delle piante grasse in generale. Un buon terriccio, sciolto e drenante, è la base di partenza per una corretta coltivazione, mentre un terriccio sbagliato può compromettere la crescita di cactus e succulente fino a farle marcire.

Navigando in Internet si può constatare come sia ormai facile trovare rivenditori di materiali per la coltivazione di piante. Questo vale anche nello specifico di cactus e piante succulente: online, dai vivaisti specializzati alle imprese che trattano unicamente materiali come terricci, vasi, etichette, ecc., è davvero semplice procurarsi tutto l’occorrente per la coltivazione delle piante grasse, come pomice, lapillo, torba, ghiaia, quarzite, zeolite, ecc.  Ma se non vogliamo comprare online? Se abbiamo bisogno di grandi quantitativi di materiale e la spedizione può arrivare solo fino a un certo peso? Se preferiamo provvedere direttamente acquistando il terriccio (ognuno può avere i suoi motivi per questa o quella scelta)? Ci affidiamo ai terricci pronti solitamente proposti da qualsiasi vivaio o garden ben fornito? O forse è meglio che provvediamo noi stessi, assemblando i vari materiali come torba, pomice, sabbia, fino a realizzare un substrato calibrato a misura delle nostre esigenze?

In questo articolo e nel video finale vediamo come realizzare un corretto substrato da utilizzare con qualsiasi genere di cactus e, con opportuni correttivi, con le succulente in generale. Lo realizzeremo – ed è questo il senso di questo articolo – con materiali che ormai chiunque può reperire facilmente in qualsiasi città (…).

Il corretto terriccio per le piante grasse: introduzione

Mammillaria sp.
Mammillaria coltivata in modo spartano con uno strato di terra di campo in superficie (cliccare per ingrandire)

Se c’è una caratteristica che qualsiasi substrato per cactus e piante succulente in generale deve avere è la capacità di drenare l’acqua e asciugare rapidamente. Questo è il punto di partenza, il fine al quale dobbiamo tendere se vogliamo realizzare un buon terriccio per le famiglie botaniche succulente. I materiali che possiamo usare sono virtualmente infiniti e possono variare anche in base al tipo di coltivazione che vogliamo perseguire: coltivazione spartana per ottenere piante simili a quelle in natura, coltivazione “spinta” per avere piante sempre rigonfie e dall’aspetto “immacolato”, coltivazione di “mantenimento”, ossia senza particolari finalità se non quella di far crescere adeguatamente la pianta, ecc.

Le combinazioni che possiamo realizzare con i vari materiali sono virtualmente infinite e, in linea teorica, potremmo tentare di preparare un substrato adatto a ogni singola specie che intendiamo coltivare, poiché ogni pianta ha le sue specifiche esigenze e anche tra i cactus ci sono le specie che vogliono più materiale organico, altre che vogliono terricci esclusivamente minerali, altre ancora che richiedono substrati calcarei e via discorrendo. Questo apre naturalmente le porte alla sperimentazione, che personalmente consiglio a chiunque abbia tempo, voglia e curiosità di testare vari substrati per capire quale sia la formula migliore per questa o quella pianta (ovviamente in combinazione con gli altri fattori di coltivazione, come acqua, esposizione, temperature…). 

Qui trovate gli articoli relativi ad alcune sperimentazioni che ho fatto nel corso degli anni.

I materiali “comuni” con i quali realizzare il substrato

Dopo questa lunga premessa, torniamo allo scopo di questo articolo, che altro non è se non quello di fornire indicazioni di base per realizzare un corretto terriccio per cactus e per piante succulente usando solo materiali facilmente reperibili in qualsiasi vivaio e in qualsiasi rivendita di materiali per edilizia. Sì, perché se è vero che oggi come oggi, online possiamo acquistare (ovviamente fino a determinati quantitativi), torba, quarzite, ghiaia, sabbia, gesso, pomice e lapillo di ogni colore e pezzatura, fino ai terricci appositamente realizzati per cactus o piante succulente, è altrettanto vero che buoni compromessi si possono raggiungere con materiali “comuni”, specie se non ci si vuole complicare troppo la vita.

Marna setacciata
Marna setacciata (cliccare per ingrandire)

Un discorso a parte meritano la terra di campo e la marna. Per terra di campo si intende sostanzialmente l’argilla, che può essere più o meno calcarea, più o meno sabbiosa, più o meno ricca di nutrienti. Insomma, ne esistono infinite tipologie e la cosa migliore per sapere se quella terra di campo, miscelata ad inerti come ghiaia, pomice, sabbia, è adatta o meno ai cactus è sperimentarla per almeno un paio di anni.

Discorso simile per la marna, materiale che negli anni si è rivelato eccezionale per la coltivazione di diversi generi di cactus (se non conoscete la marna, qui trovate un articolo specifico). La marna è quasi impossibile da reperire in commercio e anche quando la si trova è bene fare attenzione, perché ne esistono di vari tipi e non tutti vanno bene per i cactus.

Per approfondire l’utilizzo di terra di campo e marna nei substrati per cactus, ecco un articolo specifico.

Il terriccio classico per la coltivazione di cactus e succulente

Una prima, valida opzione per chi non vuole complicarsi la vita, come ho scritto in più occasioni, è il tradizionale mix a base di lapillo, pomice e torba in parti uguali. Questo è di fatto il terriccio più diffuso nella coltivazione di cactus e succulente, soprattutto nei vivai specializzati. Si può dire che in linea di massima dà buoni risultati con tutti i cactus e che può andare benissimo anche per le succulente a foglia (ad es. Crassula, Echeveria, ecc.) semplicemente aggiungendo un po’ di torba o humus di lombrico, così da rendere il substrato un po’ più ricco sotto il profilo organico. Pomice e lapillo solitamente sono in pezzatura compresa tra 3 e 7 millimetri e questo tipo di substrato si trova facilmente online o da vivaisti specializzati. Purtroppo non lo si trova ancora in commercio in tutti i vivai o nei garden non specializzati in succulente.

Ed è qui che arriviamo al cuore dell’articolo, perché questo substrato, così come quello che descriverò subito subito dopo, può essere realizzato senza troppe difficoltà recuperando i materiali singolarmente in qualsiasi grande vivaio o garden center.

Torba bionda setacciata
Torba bionda setacciata (cliccare per ingrandire)

Anzitutto la torba. Questa è la componente organica del substrato, vale a dire quella che contiene gli elementi nutritivi necessari alle piante. La maggior parte delle cactacee, in natura, vive in terreni poveri dal punto di vista organico ed è per questo che nei corretti substrati destinati a queste piante la torba non dovrà mai essere prevalente. Non solo: la torba trattiene a lungo l’umidità mentre alla base di un buon substrato per succulente, come abbiamo visto, c’è la capacità di drenare l’acqua e asciugare rapidamente. Per queste ragioni nei terricci destinati ai cactus sarà buona cosa non usare percentuali di torba superiori al 40%. Con alcune specie, in particolare quelle con radice a “fittone” (ad esempio Ariocarpus) il quantitativo di torba dovrà essere decisamente contenuto: al massimo un 20% sul totale. Nelle succulente a foglia, al contrario, sarà opportuno prevedere almeno un 50% di torba, dal momento che queste piante hanno bisogno di terricci più “ricchi” dal punto di vista organico e al tempo stesso necessitano di maggiori quantitativi di acqua rispetto alle cactacee (il loro substrato dovrà dunque restare umido un po’ più a lungo per permettere alle radici di assorbire l’acqua necessaria).

La torba si può reperire in qualsiasi vivaio: di fatto, è il materiale che compone tutti i cosiddetti “terricci universali“, ossia destinati a qualsiasi tipologia di pianta. Al tempo stesso, la torba è alla base di tutti gli altri terricci confezionati che troviamo nei garden: da quelli per agrumi a quelli per piante ornamentali, manti erbosi, piante acidofile, aromatiche. Tutti questi terricci sono composti principalmente di torba (ve ne possono essere di diversi tipi, ma sempre di torba si tratta) e, a seconda dei casi, da piccole percentuali di sabbia oppure perlite o pomice. L’unico terriccio da non prendere in considerazione con le succulente è quello specifico per orchidee, che non contiene torba (o ne contiene in misura estremamente ridotta) ed è composto principalmente da corteccia.

Gli stessi terricci pronti per cactus e piante succulente altro non sono se non torba con un po’ di sabbia, pomice o perlite. Da soli non vanno bene, diciamolo senza girarci troppo attorno. Possono però essere considerati al pari della torba o del terriccio universale, col vantaggio che conterranno già un po’ di sabbia, perlite o pomice. Per il resto si può dire che un terriccio pronto vale l’altro: quello che conta è che sia di buona qualità, che la torba sia fine e non ricca di filamenti, corteccia, legnetti e altro. Se proprio vogliamo essere precisi e abbiamo possibilità di scelta, usiamo torba bionda di sfagno, che è leggermente acida e va benissimo per la maggior parte delle succulente.

In alternativa alla torba, dal momento che dal punto di vista della sostenibilità negli ultimi anni il consumo a livello globale di questo materiale è diventato eccessivo, si può usare l’humus di lombrico, anch’esso reperibile in tutti i vivai.

Miscela standard (pomice lapillo torba)
Mix standard con pomice, lapillo e torba (cliccare per ingrandire)

Gli altri due elementi del mix tradizionale sono pomice e lapillo. Si trovano entrambi nei garden ben forniti, con una sola “pecca”: la pezzatura è quasi sempre grossa, ossia attorno ai 10 millimetri. Se dovete rinvasare succulente di grandi dimensioni, nessun problema, ma se avete a che fare con piantine da collocare in vasetti da 5 o 7 centimetri le alternative sono due e richiedono entrambe pazienza: potete setacciare il materiale tenendo la parte più piccola oppure potete armarvi di martello (e ancora più pazienza) e rompere in pezzi più piccoli pomice e lapillo. Tra i due materiali, per quanto riguarda la mia esperienza, il migliore è la pomice, semplicemente perché asciuga più rapidamente.

Con questi tre elementi (terriccio universale, pomice, lapillo) possiamo già realizzare un substrato perfetto e molto diffuso nella coltivazione delle cactacee e delle succulente. Mischiate bene una parte di torba (come unità di misura potete usare la paletta) con una parte di pomice e una parte di lapillo e il substrato è pronto. Se è destinato a succulente a foglia, aggiungete al mix finale un paio di palette di torba; se intendete usarlo per cactacee “rognose”, molto sensibili all’umidità, riducete a metà il quantitativo di torba.

Il classico mix per velocizzare la crescita delle succulente.

Cactus e piante succulente: il substrato “semplice”

Una valida alternativa al classico mix pomice/lapillo/torba, che peraltro si può trovare in vendita online o in grossi sacchi da alcuni vivaisti specializzati in succulente, è il terriccio che ho preparato nel video pubblicato qui sotto. Si tratta di un substrato ancora più semplice ma perfetto per quasi tutti i cactus e le piante succulente e al quale ricorro quando ho terminato le mie miscele specifiche.

Anche in questo caso il punto di partenza è la torba. Se il terriccio universale è di buona qualità non ci sarà bisogno di setacciarlo perché non avrà residui di corteccia, fibra di cocco, legnetti e altre “impurità”. Il terriccio universale di buona qualità, è utile ripeterlo, è in genere torba di due o tre tipologie già setacciata fine (e anche questo va benissimo perché saremo noi ad aggiungere la parte “grossolana” al composto) e addizionata con poca pomice o, più spesso, perlite.

Sabbia fine
Sabbia fine (cliccare per ingrandire)

A una parte di torba aggiungiamo una parte di pomice e una mezza parte di sabbia fine e il substrato è pronto. La pomice che troviamo nei garden, come ho scritto, è in genere di grossa granulometria, ma all’occorrenza può essere setacciata o frantumata. La sabbia invece si trova facilmente dai rivenditori di materiali per l’edilizia. Attenzione: deve essere sabbia di fiume, meglio se silicea. Assolutamente da evitare la sabbia di mare. 

In questo substrato, a una parte di torba e una parte di pomice aggiungo solo mezza parte di sabbia, come ho precisato. Questo perché la sabbia fine è molto utile solo se non in grandi quantitativi. Se dovessimo realizzare un terriccio a base di solo materiale fine (sabbia, torba pura o polvere di pomice, ad esempio), ne ricaveremmo un potenziale “killer” di succulente, perché dopo qualche annaffiatura il substrato si compatterebbe e resterebbe costantemente umido, portando le radici all’asfissia o al marciume. Fondamentale è dunque avere nel substrato sia una parte fine (utile alla radicazione) che una parte grossolana, in grado di rendere “incoerente”, “sciolto” il terriccio e aumentarne la capacità di drenaggio.

Quarzite
Quarzite (cliccare per ingrandire)

A questa miscela possiamo apportare, all’occorrenza, piccole modifiche, come spiego nel video, così da renderla perfetta anche in casi specifici. Ad esempio, se dobbiamo rinvasare succulente a foglia oppure piante rustiche come gli Echinopsis o cactus epifiti come Epiphyllum o Schlumbergera possiamo aumentare un po’ il quantitativo di torba (è sufficiente aggiungerne un paio di palette alla fine e mischiare bene il tutto). Al contrario, se abbiamo a che fare con piante delicate, a crescita lenta e particolarmente sensibili ai ristagni come Ariocarpus, Pelecyphora, Aztekium, Copiapoa e altre ancora, potremo dimezzare il quantitativo di torba e aggiungere al substrato della ghiaia o della quarzite.

Anche questi ultimi sono materiali facilmente reperibili in qualsiasi città. La ghiaia (di granulometria tra i 3 e i 5 millimetri) si trova dai rivenditori di materiali edilizi, spesso mischiata alla sabbia. In questi casi con un po’ di pazienza e un setaccio a maglie fini si farà passare il tutto per separare la sabbia dalla ghiaia e poterle così usare in dosaggi distinti.

La quarzite si trova invece nei negozi per acquari o presso i cosiddetti “pet store”, i negozi per gli animali da compagnia. Di quarzite ne esistono infinite tipologie: la si trova di varia grandezza e di qualsiasi colore. Assicuriamoci soltanto che non sia materiale “trattato” o in qualche modo colorato.

Il video sulla realizzazione del terriccio per cactus

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Luciano Pin

Finalmente uno che parla chiaro sulla composta che si dovrebbe usare per le nostre piante grasse, che siano cactacee o succulente non a spine ma a foglia. Grazie Federico per la semplicità e la chiarezza con cui esponi gli argomenti, penso che ora non ci siano più scusanti se non riusciamo a coltivare le ns/ amate nel migliore dei modi. Grazie ancora.

Graziano

Riprendo questo posto per chiedere un consiglio. Poiché la torba, una volta asciutta, diventa idrofobica, è possibile sostituirla in toto con l’humus di lombrico?.. E poi.. Ma dove la si trova la marna? Non riesco a trovarla da nessuna parte.

Giovanni Alex Lauriola

Ciao!
Complimenti davvero per il sito, la collezione e l’opera di divulgazione.

Cosa pensi della zeolite? Nelle tropicali la uso complementare o sostitutiva alla pomice, nelle cactacee e nelle succulente può essere utile usarla o è superflua o addirittura dannosa?
Grazie mille!
Gianni

Dario

Buongiorno. Ho apprezzato molto questo articolo ed il relativo video, così ho preparato del terriccio adeguato per dei rinvasi di Mammillaria. Il mio problema riguarda però il pane di terra ormai molto indurito (probabilmente terra torbosa). Vorrei sapere come intervenire per non rovinare le radici, o magari trovando il link del relativo articolo, se c’è. Ho cercato un po’ ma senza fortuna. Al solito grazie mille. 🙏

antonio scarano

Buonasera a tutti. Il terriccio universale esce dalle buste molto umido. Voi lo fate asciugare prima di mettere a dimora le succulente?

antonio scarano

Capitolo inerti. Io vivo a Massa e nella mia zona si trova il c.d. stabilizzato di cava che altro non è se non ghiaia delle più svariate granulometrie composto esclusivamente da scaglie di marmo bianco. E’ dunque essenzialmente carbonato di calcio. Può essere utilizzato come inerte sostitutivo della ghiaia o della pomice?

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