Echinocactus parryi: è davvero una pianta solo per veri esperti? Sfatiamo un falso mito

Decisamente meno diffuso in coltivazione rispetto al “cugino” grusonii (il celeberrimo “cuscino della suocera”), l’Echinocactus parryi è stato per lungo tempo considerato una pianta rara, quasi introvabile, riservata a veri intenditori di succulente o a collezionisti e, soprattutto, cactacea rognosissima, la cui coltivazione era riservata ai veri esperti. Ricordo di aver letto in un forum di appassionati, ormai diversi anni fa, che il parryi non andrebbe addirittura mai rinvasato, tanto delicate e sottili sarebbero le sue radici. Si suggeriva, in quel forum, di rinvasare questa pianta solo dopo che era cresciuta svariati anni nello stesso vaso e nello stesso terriccio e si avvertivano i coltivatori: non vi azzardate a sfiorare il pane di terra, non guardatele neanche le radici, perché si rompono con estrema facilità e la pianta non riesce a riprendersi, avviandosi inesorabilmente a morte lenta a causa del rinvaso…

Ma è davvero così ostica questa pianta? Siamo sicuri che quello che si è detto per anni abbia un fondamento concreto? Vediamo, in questo articolo, di sfatare un altro dei tanti falsi miti che gravitano attorno alle cactacee. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Euphorbia: una famiglia di succulente che piace molto anche ai cactofili più incalliti

Le Euphorbia sono piante grasse molto diffuse in tutto il mondo e apprezzate anche da chi coltiva cactus. La famiglia delle Euphorbiaceae comprende specie molto variabili che possono andare da piante a foglia come la classica “Stella di Natale” (Euphorbia pulcherrima) a piante globose, fino a grandi esemplari ramificati con portamento a candelabro, molto decorativi.

Le specie succulente appartenenti alla famiglia dell’Euphorbia (Euphorbiaceae) sono apprezzate e coltivate da molti appassionati di cactacee. La variabilità nelle forme e alcune affinità di coltivazione con i cactus rendono queste piante un’ottima alternativa per “variare” le collezioni di succulente. E’ però fondamentale conoscere le principali esigenze delle Euphorbie per poterle coltivare con successo. Quella delle Euphorbiaceae è la quarta famiglia in ordine di grandezza tra le angiosperme, ossia le piante a fiore. Le Euphorbiaceae si suddividono i 5 sottofamiglie, 300 generi e ben 6.000 specie, molte delle quali succulente. Queste piante hanno un portamento molto variabile: possono essere in forma di piccole erbe, oppure in forma di veri e propri arbusti, possono essere colonnari o cespitose, molto spinose o con fusto perfettamente liscio. Inoltre possono avere foglie così come possono esserne del tutto prive. Le Euphorbiaceae, a differenza delle Cactaceae (originarie esclusivamente delle Americhe – vedi la mappa della distribuzione delle succulente) provengono da quasi ogni parte del mondo, ad eccezione, naturalmente, delle aree artiche e antartiche. Alcune specie provengono dall’Africa, altre dalle Americhe, altre ancora dall’Asia.

Approfondiamo la conoscenza delle Euphorbia nell’articolo che segue, con descrizione, immagini, curiosità e tecniche di coltivazione specifiche per questa famiglia di piante. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Schlumbergera, il “cactus di Natale”: come farlo fiorire in tutta la sua abbondanza

Puntuali come ogni anno, stanno fiorendo in questi giorni le mie Schlumbergera. Come sempre, le fioriture sono molto abbondanti, con infiorescenze su ogni “articolo” delle piante. Sono cactus molto comuni, privi di spine e che io considero “da appartamento”, ma non per questo meno interessanti di altri generi. Cominciamo con il dire che le Schlumbergera sono a tutti gli effetti dei cactus (famiglia Cactaceae). Si tratta, in particolare, di piante succulente epifite, ossia che in natura vivono appoggiate su altre piante che fungono semplicemente da supporto (le epifite non sono dunque piante parassite). Questo genere, commercialmente detto anche “cactus di Natale” per via della fioritura in questo periodo dell’anno (in realtà fioriscono anche da novembre), è molto diffuso anche tra i non appassionati di succulente. 

In questo articolo impariamo a coltivare correttamente il “Cactus di Natale” per ottenere senza problemi le sue abbondanti fioriture! (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Un’esplosione di colori in pieno autunno: Ariocarpus, un cactus davvero sorprendente

Per gli appassionati di cactus, l’autunno è senza dubbio la stagione degli Ariocarpus. Dalla fine di settembre fino a tutto ottobre e, in alcuni casi, per buona parte di novembre, le piante appartenenti a questo genere regalano fioriture eccezionali. Abbondanti, colorate, vistose: imbattibili da quelle delle altre succulente che fioriscono in questo periodo. E d’altra parte, anche al netto delle fioriture, gli Ariocarpus nel corso degli anni sono diventate “piante di culto” per gli amanti delle cactacee. Tutto questo per la singolarità e la bellezza dei loro fusti, in grado di mimetizzarsi con il suolo nel loro habitat, e per la sfida (peraltro non così impegnativa come si crede) che la coltivazione di queste piante comporta per l’appassionato.

Conosciamo meglio questa straordinaria pianta e impariamo a coltivarla correttamente con le indicazioni contenute in questo articolo corredato da una serie di foto. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Un classico senza tempo: Echinocactus grusonii, conosciuto anche come “cuscino della suocera”

E’ il classico dei classici, il cactus più comune e conosciuto in assoluto. Ciò non toglie che l’Echinocactus grusonii resti, a mio avviso, una delle più belle tra tutte le cactacee. Il portamento del fusto, il colore giallo oro delle spine, la loro densità, la perfetta armonia del fusto nel suo complesso fanno di questa pianta una vera e propria opera d’arte vivente. Se cercate un cactus principalmente per le sue fioriture, però, lasciate perdere. Il grusonii impiega almeno una trentina di anni prima di fiorire, talvolta anche di più. Senza contare che i fiori non sono certo tra i più significativi nell’ampio ventaglio offerto dalle cactacee. In sintesi, l’Echinocactus grusonii è un “must” in tutte le collezioni per la bellezza intrinseca della pianta e per le splendide spine.

Impariamo tutto quello che ci sarà utile per riconoscere e coltivare al meglio l’Echinocactus grusonii (comunemente chiamato anche “cuscino della suocera”) nell’articolo che segue, corredato da una gallery di bellissime foto. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe
Info utili e contatti
Pagamenti sicuri