Fioriture abbondanti e crescita equilibrata: l’importanza della concimazione delle succulente

Come concimare i cactus e le piante grasse? Quando concimare? Ma soprattutto, quale fertilizzante usare per le piante succulente? La concimazione è uno dei fattori fondamentali della coltivazione di queste piante ma è importante non esagerare con le concimazioni se si vogliono ottenere esemplari sani, robusti e dall’aspetto simile alle piante nel loro habitat. Importantissima è poi la composizione del fertilizzante, che deve essere specifico per queste piante e, in particolare, povero di azoto.

La pratica di concimare, detta anche concimazione, fertilizzazione o nutrizione, è necessaria per qualsiasi pianta coltivata in vaso, dal momento che il quantitativo di terreno a disposizione è limitato e, prima o dopo, gli elementi nutritivi cominceranno a scarseggiare. Attraverso la fertilizzazione si nutre quindi la pianta, arricchendo il terreno di quegli elementi che con il tempo vengono assorbiti dalla pianta o dilavati dall’acqua delle annaffiature. Le piante succulente vanno concimate regolarmente per far sì che nella stagione di crescita abbiano sempre a disposizione i giusti quantitativi dei vari nutrienti. Per cactus e piante grasse, tuttavia, non è opportuno usare fertilizzanti generici. In altre parole, per un cactus non va assolutamente bene un fertilizzante di norma utilizzato per piante ornamentali, a foglia o da frutto. E’ necessario ricorrere a concimi specifici, appositamente bilanciati per le succulente. Diversamente, il rischio è quello di compromettere irrimediabilmente la crescita e l’aspetto fisico della pianta, arrivando a renderla debole e completamente difforme rispetto agli esemplari della stessa specie che crescono in natura.

Vediamo come concimare e tutto quello che c’è da sapere sulla corretta concimazione (o fertilizzazione) delle succulente, a partire dalla composizione del concime e dalla funzione dei singoli elementi nutrienti, nell’articolo che segue. (…)

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Seminare in germinatoio e ottenere piante wild? Con pazienza e passione i risultati arrivano

Storia di una passione fulminante che porta a risultati notevoli in pochi anni. Leopoldo Romano vive in Sicilia, coltiva cactus dal 2013 e si è specializzato nella semina, soprattutto di specie particolari e ricercate. Nel suo contributo, Leopoldo illustra il suo metodo di semina in germinatoio, senza tralasciare nulla e senza inutili misteri (qui invece la procedura per la semina a luce naturale). La condivisione delle esperienze, evidentemente, è un valore importante anche per lui!

Per chi volesse avvicinarsi alla semina in germinatoio per la prima volta o per chi volesse perfezionare questa tecnica di riproduzione di cactus e succulente, l’intervento che segue, a firma dello stesso Leopoldo, si rivelerà certamente illuminante e ricco di ottimi consigli consolidati sulla base di una pratica costante. (…)

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In pieno sole, in serra o sul balcone: l’importanza della luce e dell’aria per far crescere bene i cactus

La luce è fondamentale per ogni essere vivente, a partire dalle piante. E’ un’ovvietà, ma da questo non si può prescindere se vogliamo coltivare al meglio cactus e piante succulente in genere. Piante, oltretutto, che nella maggior parte dei casi vogliono molte ore di luce al giorno; in alcuni casi luce diretta o comunque non filtrata, in altri luce non diretta ma ugualmente intensa. Ci sono infatti piante succulente che, se collocate in pieno sole, rallentano la crescita, si scottano e arrivano anche a morire. Al contrario, molte piante grasse e molti cactus, se non ricevono la giusta quantità di luce diretta, avranno una crescita stentata, con spine deboli e fusti allungati.

In questo articolo vediamo cosa dobbiamo sapere riguardo alla giusta esposizione dei cactus e delle succulente in generale. A chiusura dell’articolo è disponibile una tabella riassuntiva sul tipo di esposizione di cui necessitano le principali famiglie di piante grasse. (…)

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Per gli amanti delle spine, una panoramica sull’acanthodes: il più variabile tra i Ferocactus

Il “nickname” che si è scelto (“Ferokat”), ci fa capire subito che Francesco Soldi è uno che va dritto al punto. Francesco è un coltivatore esperto, un appassionato di cactus che da anni si è concentrato su un determinato genere: Ferocactus. Li coltiva, li riproduce attraverso la semina, li studia e li descrive con accuratezza e invidiabile competenza.

Insieme alla moglie Helga, Francesco viaggia spesso in Messico e Stati Uniti per osservare le piante in habitat. Nell’interessante intervento che segue, “Ferokat” ci regala una panoramica eccezionale sulla specie acanthodes, con la descrizione delle varie sottospecie. Le bellissime foto che trovate in questa pagina sono ovviamente di Francesco ed Helga: un’occasione unica per osservare gli acanthodes in natura! (…)

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Il rinvaso mirato: piante da identica semina in terricci diversi per testare il substrato

Effettuare test ed esperimenti con varie tipologie di terriccio può essere un ottimo metodo per individuare quale sia il substrato migliore per ogni specie di cactus e pianta grassa. Naturalmente si tratta di un lavoro impegnativo, ma i test sono consigliati a chiunque voglia approfondire la propria conoscenza con le piante grasse e assicurare loro le migliori condizioni di crescita.

E’ tempo di… test. Tra la fine di dicembre e la fine di febbraio, appena ho tempo, mi dedico al rinvaso delle piante in serra. Ovviamente rinvaso solo piante in stasi, con terriccio ben asciutto, rimandando alla primavera il cambio di vaso per le piante che in inverno tengo in vegetazione, magari all’aperto (ma pur sempre in vaso e non in piena terra, ovviamente). Oggi ho svasato e messo a dimora una cinquantina di piante che ho ottenuto con semina a luce e calore naturale. Alcune sono nate nel 2014, altre nel 2016 (ma già sufficientemente grandi per essere rinvasate). E’ stata l’occasione per avviare un utile test su varie tipologie di terriccio per capire come questo incide sulla crescita di alcune determinate specie di cactacee.

Vediamo nell’articolo che segue in cosa consiste esattamente questo esperimento sul substrato e vediamo, grazie all’aggiornamento fotografico a due anni di distanza dal rinvaso, come sono cresciute le piante. (…)

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