La semina spontanea: ovvero quando i cactus fanno tutto da soli, proprio come in Natura

Perché dannarsi l’anima con terriccio sterilizzato, vasetti perfettamente puliti, fungicida, sacchetti trasparenti e quant’altro, quando si può lasciar fare alle nostre piante tutto ciò che riguarda la semina? Esattamente come avviene in Natura, insomma. Battute a parte, chi ha molte piante sa bene che ritrovarsi con semenzali perfettamente formati all’interno dei vasi, accanto alle piante madri, è tutt’altro che raro. In genere ce ne si accorge durante i rinvasi, quando possiamo osservare con particolare attenzione le nostre succulente, perché le plantule nate spontaneamente sono di piccole dimensioni e tendono a “mimetizzarsi” con sassi e inerti presenti nel substrato, oppure si trovano talmente accostate al fusto della pianta madre da risultare invisibili a un’occhiata poco attenta. Nel corso degli anni, nei vasi delle mie piante, ho trovato spesso semenzali germinati e cresciuti autonomamente, in particolare di generi come Astrophytum, Epithelantha, Thelocactus, Mammillaria. Un paio di anni fa ho addirittura trovato una piccola pianta di Euphorbia obesa già ben formata, cresciuta tra i ciottoli all’esterno della serra, all’ombra di un grande vaso che contiene un’Agave. Oggi l’Euphorbia è in un vaso da 5 centimetri, all’interno della serra, e prosegue la sua crescita regolarmente. L’ho dovuta togliere a malincuore dall’esterno e sistemarla in vaso per impedire che il freddo e umido inverno padano le fosse fatale, altrimenti l’avrei lasciata crescere volentieri là dove era nata.

In questi giorni, durante il rinvaso di alcuni Astrophytum capricorne di mia semina, ho trovato moltissimi semenzali e diverse plantule nate e cresciute autonomamente nei vasi delle piante madri (ne potete già vedere alcune nella foto di copertina, qui sopra). Di qui l’idea di documentare e analizzare la “semina spontanea” nell’articolo e nelle foto che seguono. (…) 

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Sei cactus uguali in tre terricci diversi: un test di coltivazione con Mammillaria hahniana

Nella coltivazione dei cactus, un po’ come con tante altre passioni nella vita, si possono avere due approcci: un approccio “statico”, diciamo “contemplativo” e “collezionistico”, e un approccio “dinamico”, sperimentale e ispirato ad una sempre maggiore comprensione di queste piante. In questo secondo approccio (che è quello che ispira da anni questa mia passione) si rivelano fondamentali lo studio di testi affidabili, il confronto con altri coltivatori e, soprattutto, la sperimentazione sul campo, ad esempio lavorando su terricci, esposizione, tecniche di coltivazione e altro ancora. Limitarsi a coltivare piante – succulente o meno – per anni e anni allo stesso modo, non modificare mai le tipologie dei terricci, l’esposizione o il metodo di coltivazione va benissimo, intendiamoci. Semplicemente, è perfetto per chi si limita ad apprezzare le piante dal solo punto di vista estetico o collezionistico e non ha particolari pretese. Va bene per chi non è interessato a saperne di più, insomma, e non è disposto a correre rischi pur di migliorare e comprendere meglio le piante stesse.

Scopo della coltivazione “wild” o “al naturale” è invece quello di ottenere esemplari il più possibile robusti e dall’aspetto simile a quelli in habitat (parlo di questa filosofia di coltivazione in questo articolo). Per fare questo, oltre a documentarsi e possibilmente viaggiare per osservare le piante in natura, è fondamentale cimentarsi in qualche esperimento ed essere disposti a mettersi in discussione continuamente, anche a costo di perdere qualche esemplare (non quelli di pregio, beninteso). Approfondiamo tutto in questo articolo. (…)

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Perché dovrei abbinare dei cartellini a ogni cactus? Ecco un elenco di buone ragioni per farlo

Certo, dal punto di vista estetico un cartellino che spunta dal vaso non è il massimo, soprattutto se vogliamo fotografare quel cactus durante la sua splendida fioritura e nutriamo qualche velleità artistica. Tuttavia, c’è una lunga serie di buone ragioni per abbinare i cartellini alle nostre piante (“cartellinare” i cactus, dice qualcuno ricorrendo a un neologismo) o per conservare quelli che accompagnano le succulente che acquistiamo da vivaisti specializzati. Sì, perché sui cartellini (o “etichette”) che infiliamo nei vasi dei nostri cactus e delle nostre piante succulente non è detto che debba esserci scritto solo il genere e la specie di quella pianta: un sacco di altre utilissime informazioni possono essere annotate su questi piccoli “registri” mobili. Registri “al portatore”, si potrebbe dire, dal momento che i cartellini accompagnano la pianta negli anni e la seguono in ogni rinvaso, arricchendosi di informazioni che ci insegneranno moltissimo su quel particolare esemplare e, più in generale, sulla coltivazione di queste piante.

Ma andiamo per gradi e vediamo, in questo articolo, di capire cosa sono esattamente i cartellini, cosa possiamo annotarvi sopra e con quali strumenti e, infine, dove possiamo reperirli o come possiamo realizzarli direttamente con soluzioni alternative. (…)

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Riconoscere le piante grasse: una guida alla classificazione e all’identificazione

Dare un nome scientifico a una pianta succulenta, in altre parole identificare correttamente una pianta grassa, è tutt’altro che semplice. La classificazione, in generale la cosiddetta tassonomia, è appannaggio di ricercatori, studiosi, veri appassionati e, in certi casi, di veri e propri maniaci dell’ordine. In quella terra sconfinata che è la classificazione delle piante – e nel caso specifico delle succulente – regna spesso grande confusione, al punto che non è raro assistere alla continua ri-denominazione di una stessa pianta, prima compresa in un genere, poi collocata in un altro, poi spostata in un altro ancora. Alcune piante sono classificate in un modo da alcuni ricercatori e in un modo diverso da altri studiosi; alcuni tendono alla semplificazione e alla riduzione del numero dei generi, altri sono propensi a suddividere il più possibile le piante, a seconda delle loro peculiarità, in più generi, specie, sottospecie, forme e varietà. Le diatribe tra autori e ricercatori circa la classificazione di questa o quella pianta sono all’ordine del giorno. Al comune appassionato, così come al semplice coltivatore e al “collezionista” di succulente, non resta che affidarsi ai cartellini che accompagnano le piante o tentare una classificazione confrontando l’esemplare con le fotografie reperite in internet o sui libri (a questo proposito, in questa sezione del sito ne segnalo alcuni utili ai fini della classificazione delle succulente).

Vediamo, nell’articolo che segue, come orientarsi e cosa è necessario sapere per cominciare a riconoscere, identificare e classificare le piante succulente. Impariamo anche come distinguere un cactus da una qualsiasi altra pianta grassa e come riconoscere le principali famiglie di succulente. (…)

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Qualche indirizzo utile per comprare semi, piante e vasi online oppure direttamente nei vivai

Senza dubbio il modo migliore per scegliere una nuova pianta è alle mostre mercato o presso vivaisti specializzati. In queste occasioni è possibile beneficiare di un’ampia scelta tra i vari generi e, soprattutto, controllare la pianta prima dell’acquisto. Verificarne lo stato di salute, il portamento, le dimensioni delle spine e quant’altro. Se talvolta non si può proprio fare a meno di assecondare l’impulso da “shopping compulsivo” e non ci sono vivai o eventi a portata, non resta che l’acquisto online. Sia in Italia che all’estero sono tanti i vivaisti specializzati in cactus e piante succulente. La maggior parte di questi (ormai quasi tutti, a dir la verità) spediscono praticamente in ogni parte del mondo e nella maggioranza dei casi le spese di spedizione non sono affatto proibitive, a meno che non si acquisti letteralmente dall’altra parte del mondo. In questo post trovate un elenco di rivenditori di piante grasse e cactus, ma anche di venditori di semi, vasi, etichette, terricci, libri e tutto ciò che serve nella coltivazione delle succulente. Per ogni attività elencata fornisco una descrizione e tutte le informazioni necessarie, a partire dal link al sito del venditore. (…) Leggi tutto “Qualche indirizzo utile per comprare semi, piante e vasi online oppure direttamente nei vivai”
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