Compatto e grintoso: l’horizonthalonius è il primo a fiorire tra gli Echinocactus

Piante estremamente compatte, dal fusto color grigio/azzurro (talvolta verde scuro) fasciato da spine robuste. Gli Echinocactus horizonthalonius sono la rappresentazione della robustezza e al tempo stesso dell’armonia. Sono piante originarie dell’Arizona, del New Mexico, del Texas e degli stati messicani del sud, in particolare della zona del deserto di Chihuahua e dell’area di San Luis Potosì. Sono, tra le specie del genere Echinocactus, quella a fioritura più precoce, dal momento che possono far sbocciare i loro bellissimi fiori color fucsia anche dal quinto anno d’età. Una bella differenza col “cugino” grusonii, ad esempio, che non fiorisce prima dei trent’anni!

Ma andiamo per gradi e, nell’articolo che segue, analizziamo in dettaglio questa interessante cactacea approfondendo anche gli aspetti relativi alla sua corretta coltivazione. (…)

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Irrobustire le spine delle cactacee: un piccolo esperimento con alcune semine di Ferocactus

In base alle esperienze di alcuni coltivatori, le piante del genere Ferocactus sembrano gradire l’aggiunta di materiale calcareo nella composta. A trarne beneficio sarebbero soprattutto le spine, che si irrobustirebbero sensibilmente rispetto a quelle di esemplari coltivati in terricci più “tradizionali”, ad esempio il classico mix pomice, lapillo, torba in parti uguali. Sulla base di questa considerazione ho voluto fare un piccolo esperimento con alcune mie semine di Ferocactus acanthodes (semi ricavati da un frutto secco preso da una pianta adulta durante un viaggio in Arizona) e Ferocactus latispinus. Gli acanthodes sono nati nel 2013, mentre i latispinus sono del 2010. Salvo per il terriccio della semina, che era a base di torba, pomice e ghiaietto, queste piante sono cresciute nella tradizionale composta con un 30% di torba fine e il resto pomice e lapillo in parti uguali. In genere utilizzo questo mix quando voglio aiutare le piante da semina a svilupparsi in tempi più rapidi, per poi passarle in quello che considero il mio “terriccio standard” a base di terra di campo, pomice, ghiaia e torba al 10%.

Nell’articolo che segue vediamo esattamente in cosa consiste questo mio esperimento, quale tipo di terriccio ho deciso di utilizzare e vediamo soprattutto i risultati con le foto scattate a due anni di distanza dal test. (…)

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Spegazzinii, un groviglio di spine per il Gymnocalycium più multiforme e agguerrito

Se c’è una specie di Gymnocalycium altamente variabile, quella è la spegazzinii. A quanto ho potuto osservare in coltivazione, è sufficiente che i semi provengano da pochi chilometri di distanza tra di loro (dato che si può ricavare dal “field number”) per avere differenze notevoli tra due esemplari di questa specie. Volendo estremizzare si può dire che è davvero difficile trovare due spegazzinii identici.

Nell’articolo che segue approfondiamo la conoscenza di questa interessante specie. (…)

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Rinvasare i cactus: qualche consiglio su come farlo al meglio senza… donare il sangue!

Come si rinvasa un cactus? In quale periodo è meglio rinvasare? Come procedere senza farsi male con le spine di queste piante? Il rinvaso è un argomento molto dibattuto tra gli appassionati e ognuno ha la sua tecnica e il suo periodo ideale per travasare le piante.

Rinvasare i cactus: già l’espressione può far storcere il naso. Il rinvaso, in effetti, è spesso una delle ragioni per le quali molti si tengono alla larga dai cactus. Magari la pianta piace, ma l’idea che prima o poi debba essere travasata, con tutte quelle spine, spaventa chi è alle prime armi o non conosce ancora bene queste piante. In molti decidono addirittura di lasciar perdere le cactacee per dedicarsi alle succulente a foglia, decisamente meno ostiche da affrontare durante un rinvaso. In realtà, anche piante particolarmente spinose come Echinocactus grusonii o Ferocactus non sono così difficili da rinvasare. Qualche accortezza, un po’ di esperienza e qualche “trucco” e se ne esce senza dover letteralmente “donare il sangue”.

Vediamo, qui di seguito, come procedere e tutto quello che c’è da sapere sui rinvasi, in particolare quelli più impegnativi a causa delle dimensioni della pianta e della presenza di spine sul fusto. (…)

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Copiapoa cinerea, la più spettacolare tra tutte le piante di questo genere originario del Cile

Le Copiapoa sono, per definizione, le classiche cactacee per “collezionisti”. Ho messo appositamente il termine “collezionisti” tra virgolette perché non è una parola che amo particolarmente, se abbinata alle piante, che sono e restano, ai miei occhi, esseri viventi con i quali possiamo interagire. Detto questo, è un dato di fatto che le Copiapoa, e la specie cinerea in particolare, sono da sempre oggetto delle sciagurate attenzioni di veri e propri “cacciatori” di piante. Non a caso la cinerea resta una delle piante maggiormente depredate in habitat e vendute sul mercato nero. Una piaga, questa, che insieme ad altri fattori (cambiamento climatico in primis) sta portando questa specie verso un triste destino. Ho recentemente visto parecchie foto scattate da un appassionato in viaggio in Cile, luogo di origine di queste piante. Le foto documentano senza pietà le pessime condizioni in cui versano intere popolazioni di Copiapoa, in estrema sofferenza, se non morte, a causa dei mutamenti climatici indotti dall’uomo.

Nell’articolo che segue approfondiamo la conoscenza di questo cactus straordinario. (…)

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