Argilla espansa e torba: sono davvero due materiali da evitare nella coltivazione delle piante grasse?

Odiati, bistrattati, guardati con disprezzo, spesso accuratamente evitati. Argilla espansa e torba sono due elementi molto contestati e avversati tra i coltivatori di piante succulente e di cactus in particolare. Al netto delle chiacchiere da Internet, si tratta davvero di due materiali che con la coltivazione di questa tipologia di piante andrebbero dimenticati? La questione resta aperta e ogni coltivatore ha le sue ragioni, ma un dato di fatto c’è: in Rete, per quanto riguarda argilla espansa e torba si dice davvero di tutto. Si dice soprattutto che trattengono eccessivamente l’umidità e per questo andrebbero banditi dalla coltivazione di cactus e piante grasse in generale. Si dice che favoriscano l’insorgenza del marciume, che non lasciano traspirare le radici e molto altro ancora. Perché allora moltissimi vivaisti seri (e con loro coltivatori esperti) ne fanno ancora largo uso? Semplicemente perché, come in tanti fattori della coltivazione, il punto non è tanto il materiale in sé, quanto il tipo di utilizzo che se ne fa.

In questo articolo vediamo allora di capire se davvero l’argilla espansa e la torba sono materiali così “pericolosi” per cactus e succulente, se e come possono essere utilizzati e quali sono i loro reali pro e contro. (…)

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Astrophytum asterias gravemente disidratati: ecco un tentativo di salvataggio con… l’idrocoltura!

Idrocoltura e piante grasse suonano, per certi versi, al pari di un ossimoro concettuale. Piante che si sono naturalmente evolute per far fronte alla siccità, a piogge concentrate in brevi periodi dell’anno; piante che crescono in suoli estremamente aridi, insomma, come possono andare d’accordo con l’idrocoltura? Come possono, in altre parole, essere coltivate con una tecnica che prevede che le radici siano costantemente a contatto con l’acqua? La risposta è semplice: non possono. Tuttavia… tuttavia in determinati casi e seguendo precisi accorgimenti, il contatto costante delle radici di una pianta succulenta con l’acqua può contribuire a salvare quella pianta. Anche se quella pianta è una succulenta. Ed è esattamente ciò che sto cercando di fare in questi giorni per salvare due Astrophytum asterias di mia semina in condizioni di disidratazione estrema, al limite della morte di sete (un bel colmo per dei cactus!). Ma andiamo per gradi e vediamo esattamente cosa è successo a queste due piante e come (e perché) sto cercando di salvarle attraverso una sorta di “idrocoltura temporanea”.

Spiego tutto con tanto di foto nell’articolo che segue, che considero – nei fatti – la descrizione di un esperimento forse azzardato e certamente poco ortodosso ma al tempo stesso non privo di logica. (…)

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