Quando il cactus “fila”: che cos’è l’eziolatura, come si previene e come contenere il danno

Con il termine “eziolatura” o “eziolamento” si fa riferimento ad un processo comune a tutte le piante che vengono coltivate in condizioni di luce non adeguate. In carenza di luce le piante tendono ad allungare i fusti o i rami proprio per cercare disperatamente una migliore esposizione. L’esito è la deformazione della pianta, che cresce con un portamento non naturale e con fusti e foglie di colore chiaro. Il fenomeno dell’eziolatura è molto comune nei cactus e nelle succulente, piante che richiedono moltissima luce. Purtroppo, un cactus eziolato, anche se riportato in condizioni di luce ottimali, manterrà la deturpazione del fusto. La nuova crescita, tuttavia, avverrà in modo regolare.

A chi non è capitato almeno una volta di osservare in qualche ufficio, in un appartamento o anche in vivai non specializzati quei cactus a forma di cono, con spine sottili e il fusto verde pallido? Cactus con la base tondeggiante e l’apice allungato, assottigliato, al punto da dare alla pianta una forma quasi piramidale. Il coltivatore alle prime armi può pensare che sia quello il normale portamento della pianta, ma il coltivatore con un minimo di esperienza – o anche solo dotato di spirito critico – solitamente inorridisce di fronte a piante simili. Al limite può intristirsi, perché sa bene che quello non è affatto il normale portamento della cactacea, ma semplicemente l’esito di quella che tecnicamente è chiamata “eziolatura” (anche “eziolamento”) o, comunemente, “filatura”. A proposito, le foto in alto e quelle a corredo di questo articolo sono di piante in un vivaio e non mie, ci tengo a chiarirlo subito!

Perché ad alcuni cactus capita questa sorte? In altre parole, perché i cactus filano? Perché le piante grasse sono soggette all’eziolamento? Come evitare l’eziolatura e come distinguerla dalla normale crescita o da una crescita semplicemente difforme dal normale? E’ possibile rimediare al danno causato dalla filatura di un cactus? A queste domande diamo una risposta nell’articolo che segue. (…)

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La forza della Natura: storia di una mia Opuntia in piena terra, morta e… rinata

Da un esperimento fallimentare a una bella sorpresa. Ecco cosa ho scoperto nei giorni scorsi all’esterno della mia serra, in una zona dove passo raramente: una pala di Opuntia spuntata tra la vegetazione spontanea ormai secca. Il Nord Italia non è certamente la zona ideale per la coltivazione di piante succulente all’esterno, a causa soprattutto degli inverni freddi, umidi e piovosi. Tuttavia, diverse succulente possono adattarsi e sopravvivere anche qui in Pianura Padana, come le Agavi e alcune Opuntia. E’ per questo che un paio di anni fa ho voluto fare un esperimento di coltivazione (uno dei tanti che faccio regolarmente), collocando in piena terra, accanto alla mia serra, una pala ben radicata di Opuntia (credo si tratti della specie ficus-indica). Tempo un anno e a metà del primo inverno la pianta è marcita. Ha cominciato con un ingiallimento lungo i bordi, proseguito con l’annerimento della parte apicale e con l’espansione del marciume fino alla base. In primavera, preso atto del fallimento, non ho fatto altro che tagliare di netto la pala marcita al livello del terreno, per poi ricoprire tutto con normale terra di campo. Qualche giorno fa, con mia sorpresa, ho scoperto che la pianta non era affatto morta. Anzi, con la tenacia e l’attaccamento alla vita che è proprio delle cactacee, l’Opuntia è rinata e ha dato vita a un nuovo “articolo” (le cosiddette “pale”), che immagino essere temprato e pronto ad affrontare il nuovo inverno con più chances della pala originaria.

Ma andiamo per ordine e raccontiamo la storia dall’inizio nell’articolo che segue. (…)

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Come riprodurre i cactus e le piante succulente per talea e in quale periodo dell’anno procedere

Se la riproduzione dei cactus attraverso la semina è la modalità in grado di assicurare le maggiori soddisfazioni, la riproduzione per talea è senz’altro la via più veloce e semplice, oltre a essere quella che consente, all’occorrenza, di salvare piante particolari ottenendo dei perfetti cloni. Della semina ho scritto diverse volte e trovate tutto nell’apposita sezione di questo sito. Della riproduzione per talea scrivo in questa occasione cogliendo l’opportunità dal salvataggio di alcuni polloni che ho effettuato su una pianta prossima a morire.

Vediamo allora in dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla riproduzione per talea, come effettuarla, che substrato usare e soprattutto in quali periodi dell’anno procedere. (…)

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Settembre è un ottimo mese per tutti i cactus, ma attenzione alle giuste cure in vista dell’autunno

Anche al Nord Italia, settembre è solitamente un buon periodo per cactus e piante succulente in generale. Le temperature si abbassano sensibilmente, la luce è ancora abbondante e molte piante riprendono a vegetare dopo il rallentamento o la stasi di agosto, quando le massime sono molto elevate e diverse succulente si fermano per risparmiare energie. Settembre è però un mese importante anche in vista della stagione autunnale e invernale, quando cactus e piante grasse bloccano del tutto la vegetazione e si concedono un lungo periodo di “riposo” in attesa della nuova stagione di crescita. E’ dunque importante accompagnare le piante in questo loro percorso ed effettuare i giusti trattamenti per arrivare all’autunno con esemplari in salute e pronti ai mesi di siccità. Fondamentale, ad esempio, è il regime di irrigazione in questo periodo.

In questo articolo vediamo quello che c’è da fare in questo mese per mantenere cactacee e succulente in perfetta salute e prepararle all’inverno riducendo il rischio di marciumi e perdite. (…)

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Echinocactus e Ferocactus, due generi di cactacee con spine per veri intenditori

Se siete amanti delle spine i generi Echinocactus e Ferocactus sono i più indicati per voi. Entrambi i generi raggruppano specie dal portamento inizialmente globoso e col tempo tendente al brevicilindrico. Le spine di queste piante sono sempre robuste, lunghe, spesso piatte e larghe e, nel caso dei Ferocactus, terminano con un uncino. Sono cactacee molto robuste e di facile coltivazione ma richiedono il massimo della luce. Esemplari di Ferocactus ed Echinocactus perfettamente coltivati rappresentano un vero e proprio gioiello della Natura!

Piante robuste e di facile coltivazione, le specie appartenenti ai generi Echinocactus e Ferocactus possono raggiungere dimensioni notevoli anche se tenute in vaso. Si tratta di cactacee molto diffuse e apprezzate, in particolare dagli amanti delle spine “importanti”. La loro coltivazione è semplice e la fioritura in alcune specie avviene dopo 6-7 anni dalla semina. In altre specie, ad esempio Echinocactus grusonii, il cosiddetto “cuscino della suocera”, per poter vedere i fiori occorrono almeno 30 anni, purtroppo!

Ecco, in questo articolo, alcune tra le specie più interessanti di questi due generi e qualche considerazione in merito. (…)

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