Cosa fare dopo aver comprato un cactus o una pianta grassa: pulizia delle radici e rinvaso

Ho finalmente trovato quell’esemplare di cactus che cercavo da mesi, oppure ho semplicemente comprato quella pianta grassa che ho visto per caso in un vivaio e subito mi è piaciuta. E adesso? La porto a casa e la metto accanto alle altre? La lascio in quarantena? La rinvaso, la sommergo di trattamenti contro parassiti, funghi, malattie varie? E questo blocco di torba in cui sono cementate le radici? Lo lascio, lo tolgo, come lo tolgo? Sono tante le domande che un appassionato alle prime armi si pone una volta acquistata una nuova succulenta. E’ a queste domande – che in molti mi avete posto con messaggi privati – che voglio rispondere con questo articolo dedicato ai meno esperti ma, ritengo, utile anche a chi magari coltiva cactus e piante grasse già da qualche tempo. Il discorso vale in particolare per le piante acquistate “in loco” e non online, dal momento che queste ultime in genere vengono spedite a radice nuda, ossia svasate e con le radici liberate dalla terra per ridurre il peso complessivo del pacco.

Non solo: il discorso vale, soprattutto, per le piante che abbiamo comprato presso garden o vivai non specializzati in succulente, sebbene le indicazioni siano comunque valide anche per piante provenienti da vivaisti specializzati, e questo per molte ragioni che vedremo nel corso dell’articolo. (…)

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Perché dovrei abbinare dei cartellini a ogni cactus? Ecco un elenco di buone ragioni per farlo

Certo, dal punto di vista estetico un cartellino che spunta dal vaso non è il massimo, soprattutto se vogliamo fotografare quel cactus durante la sua splendida fioritura e nutriamo qualche velleità artistica. Tuttavia, c’è una lunga serie di buone ragioni per abbinare i cartellini alle nostre piante (“cartellinare” i cactus, dice qualcuno ricorrendo a un neologismo) o per conservare quelli che accompagnano le succulente che acquistiamo da vivaisti specializzati. Sì, perché sui cartellini (o “etichette”) che infiliamo nei vasi dei nostri cactus e delle nostre piante succulente non è detto che debba esserci scritto solo il genere e la specie di quella pianta: un sacco di altre utilissime informazioni possono essere annotate su questi piccoli “registri” mobili. Registri “al portatore”, si potrebbe dire, dal momento che i cartellini accompagnano la pianta negli anni e la seguono in ogni rinvaso, arricchendosi di informazioni che ci insegneranno moltissimo su quel particolare esemplare e, più in generale, sulla coltivazione di queste piante.

Ma andiamo per gradi e vediamo, in questo articolo, di capire cosa sono esattamente i cartellini, cosa possiamo annotarvi sopra e con quali strumenti e, infine, dove possiamo reperirli o come possiamo realizzarli direttamente con soluzioni alternative. (…)

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Rinvasare i cactus in inverno: ecco perché e quali sono i vantaggi di questa scelta

Il rinvaso dei cactus e delle succulente è fondamentale per accompagnare la crescita e lo sviluppo delle piante. Con il tempo, infatti, le radici della pianta colonizzano interamente il vaso e non hanno più la possibilità di estendersi, causando un rallentamento nella crescita della pianta. Inoltre, dopo alcuni anni il substrato, sfruttato dalla pianta, si impoverisce dal punto di vista dei nutrienti. Certamente è possibile integrare questi ultimi con concimazioni regolari, ma il rinvaso resta il metodo migliore per fornire alla pianta terriccio fresco e darle più spazio.

Premesso che è possibile rinvasare cactus e piante succulente in quasi tutti i mesi dell’anno, da più di quindici anni effettuo questa operazione durante l’inverno, tra dicembre e febbraio. All’occorrenza, ad esempio in caso di pianta in sofferenza o nuovo acquisto, rinvaso anche in primavera o in piena estate. Non rinvaso quasi mai in autunno, perché in questo periodo le piante cominciano a rallentare la crescita per avviarsi alla stasi invernale e preferisco evitare di “disturbare” questo processo naturale, dal momento che per una pianta un rinvaso è comunque sempre un piccolo trauma.

Esaminiamo i vantaggi del rinvaso di cactus e piante succulente durante l’inverno nell’articolo che segue, premesso che ogni coltivatore può avere il suo metodo e rinvasare le sue piante nel periodo che preferisce. Quello descritto è semplicemente quanto ho potuto osservare in questi anni di coltivazione rinvasando principalmente nei mesi invernali, un po’ per comodità un po’ per sfruttare il periodo di stasi delle piante, che subiscono così un minore “trauma” poiché, per quanto effettuato correttamente e con la massima cautela, il rinvaso rappresenta pur sempre un momento di stress per qualsiasi tipo di pianta. (…)

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Riconoscere le piante grasse: una guida alla classificazione e all’identificazione

Dare un nome scientifico a una pianta succulenta, in altre parole identificare correttamente una pianta grassa, è tutt’altro che semplice. La classificazione, in generale la cosiddetta tassonomia, è appannaggio di ricercatori, studiosi, veri appassionati e, in certi casi, di veri e propri maniaci dell’ordine. In quella terra sconfinata che è la classificazione delle piante – e nel caso specifico delle succulente – regna spesso grande confusione, al punto che non è raro assistere alla continua ri-denominazione di una stessa pianta, prima compresa in un genere, poi collocata in un altro, poi spostata in un altro ancora. Alcune piante sono classificate in un modo da alcuni ricercatori e in un modo diverso da altri studiosi; alcuni tendono alla semplificazione e alla riduzione del numero dei generi, altri sono propensi a suddividere il più possibile le piante, a seconda delle loro peculiarità, in più generi, specie, sottospecie, forme e varietà. Le diatribe tra autori e ricercatori circa la classificazione di questa o quella pianta sono all’ordine del giorno. Al comune appassionato, così come al semplice coltivatore e al “collezionista” di succulente, non resta che affidarsi ai cartellini che accompagnano le piante o tentare una classificazione confrontando l’esemplare con le fotografie reperite in internet o sui libri (a questo proposito, in questa sezione del sito ne segnalo alcuni utili ai fini della classificazione delle succulente).

Vediamo, nell’articolo che segue, come orientarsi e cosa è necessario sapere per cominciare a riconoscere, identificare e classificare le piante succulente. Impariamo anche come distinguere un cactus da una qualsiasi altra pianta grassa e come riconoscere le principali famiglie di succulente. (…)

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Quando il cactus “esplode” per la troppa acqua: come evitare le spaccature sul fusto

Le piante succulente, e le cactacee in particolare, si sono evolute per accumulare riserve idriche e riuscire così ad affrontare lunghi periodi di siccità. Nei loro habitat naturali, i cactus sono soggetti a forti sbalzi di temperatura tra la notte e il giorno, ma anche ad un’alternanza tra periodi di totale siccità e periodi di grande disponibilità di acqua. Nelle regioni subdesertiche degli Stati Uniti meridionali (California, Arizona, Texas, Nevada, ecc.), così come in Messico, nell’America centrale e nell’America latina (Cile e Argentina, ad esempio), durante la stagione vegetativa, corrispondente di fatto alla primavera e all’estate, le giornate calde e secche sono spesso interrotte bruscamente da violenti acquazzoni. Se in natura le piante sanno gestire queste condizioni senza particolari problemi, in coltivazione può capitare che il passaggio dalla stagione di stasi a quella di crescita, se accompagnato da una ripresa troppo “decisa” delle irrigazioni, dia origine al fenomeno della spaccatura dei fusti.

In questo articolo vediamo come e perché questo fenomeno si può verificare, come porvi rimedio per evitare che la pianta contragga il marciume e soprattutto come prevenirlo. (…)

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