Splendida ma… intoccabile: Echeveria laui, quando il cielo si specchia in una pianta succulenta

Quella della Crassulaceae è una famiglia di piante succulente molto vasta, che comprende svariati generi. Tra questi, uno dei più diffusi e apprezzati in tutto il mondo è quello delle Echeveria, piante immediatamente riconoscibili dal loro portamento a rosetta con foglie carnose. Una delle specie in assoluto più belle di Echeveria è senz’altro E. laui, pianta grassa caratterizzata dal bellissimo colore azzurro delle foglie.

Ammiratela finché volete, ma non azzardatevi a toccarla! Anche una semplice carezza è in grado di sfigurare questo capolavoro della Natura, alterando la suggestione di cera – o la sensazione di dipinto – che questa pianta succulenta restituisce all’occhio. Echeveria laui è una Crassulacea molto diffusa e apprezzata anche da chi coltiva prevalentemente cactus. Il suo aspetto, d’altra parte, è innegabilmente attraente ed è difficile che un esemplare di questa succulenta passi inosservato. Vuoi per quello splendido colore azzurro, vuoi per la forma compatta della rosetta, con le punte smussate o, ancora, per la sua unicità anche all’interno del genere Echeveria, che pure vanta svariate specie con esemplari dalle foglie di colore azzurro tenue. Sta di fatto che è impossibile non ammirare la perfezione di un esemplare ben coltivato (e soprattutto mai toccato!) di questa particolare specie.

In questo articolo approfondiamo la conoscenza con Echeveria laui, capiamo perché ha questo aspetto non certamente unico nel mondo delle succulente ma indubbiamente peculiare, e impariamo a coltivarla correttamente. (…)

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Festa del Cactus 2023: la mostra mercato di succulente più importante d’Italia diventa maggiorenne!

La “Festa del Cactus“, la mostra mercato di cactacee e piante succulente più importante d’Italia, diventa maggiorenne ed è in corsa verso i suoi primi vent’anni con numeri costantemente in crescita, al punto da essere diventata ormai un enorme richiamo per appassionati da tutta Italia e non solo. Quest’anno l’evento spegnerà 18 candeline e considerato il trend degli ultimi anni si preannuncia esplosivo. Non solo: l’edizione 2023 segna un “ritorno alle origini” per la manifestazione, che si terrà come sempre a Bologna, ma negli spazi in cui l’evento ha mosso i suoi primi passi nell’ormai lontano 2006.

Sappiamo bene che c’è ancora tempo, dal momento che l’appuntamento è per la metà di settembre, ma sappiamo anche che moltissimi appassionati di succulente in tutta Italia contano i giorni che li separano dall’evento: per questo, ecco nell’articolo che segue le prime informazioni utili. (…)

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Dal 14 al 16 luglio 2023 il Lago Maggiore torna a fare da cornice alla mostra mercato “Cactus Folies”

E sono venti tondi. Venti anni che a Verbania, sul Lago Maggiore, si rinnova un evento caro a molti appassionati di cactus e piante succulente. Dal 14 al 16 luglio 2023, infatti, torna la mostra mercato “Cactus Folies“, interamente dedicata al mondo delle succulente. Espositori italiani ed europei, piante rare e poco diffuse in commercio, eventi collaterali e mostre: sono questi gli “ingredienti” di questo evento che si ripete ormai da vent’anni in una cornice davvero invidiabile.

Nell’articolo che segue, ecco tutto quello che c’è da sapere per chi volesse concedersi una gita a Verbania nel fine settimana di metà luglio. (…)

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Secondo uno studio di “Nature Plants” i cactus sono le piante più esposte a rischio estinzione

Cactaceae (cactus), una famiglia di piante del Nuovo Mondo, è uno dei gruppi di organismi più a rischio di estinzione del pianeta“. L’assunto è tranchant ma la fonte, purtroppo, è attendibile, dal momento che il passaggio è tratto da un estratto di uno studio pubblicato da Nature Plants, rivista scientifica pubblicata da Nature Publishing Group. Lo studio è stato pubblicato nell’aprile del 2022 con il titolo “Elevato rischio di estinzione dei cactus a causa dei cambiamenti climatici”. Può sembrare un paradosso, dal momento che alcune cactacee stanno adattandosi a climi non propriamente ideali, come quelli che caratterizzano le Alpi Svizzere, come ho riportato in un precedente articolo. Purtroppo è tutto connesso, collegato e conseguente al cambiamento climatico.

Vediamo in dettaglio cosa riporta lo studio pubblicato da Nature Plants (…).

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Piante in vegetazione con fiori e spine: quando possiamo riprendere ad annaffiare?

Quando si può cominciare ad annaffiare i cactus e le piante grasse? Da quale momento si può riprendere a dare acqua dopo il periodo di stasi invernale? Queste domande sono tra le più comuni tra gli appassionati di piante succulente e generalmente si pensa che con i primi caldi, con il primo innalzamento delle temperature si debba riprendere ad irrigare i cactus. Il tema è molto delicato perché un errore in questa fase, ossia nel periodo di transizione tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, può essere letale per le succulente.

Con l’allungarsi delle giornate in prossimità dell’arrivo della primavera, le cactacee escono dalla stasi e riprendono la vegetazione. Ce ne accorgiamo dalla produzione di nuove spine, anzitutto: è sufficiente osservare con attenzione l’apice delle piante per vedere i nuovi aculei spuntare dalle areole. I fusti possono ancora essere sgonfi a seguito dei mesi di asciutta invernale, ma le piante “sentono” l’arrivo della bella stagione – soprattutto dal lieve aumento delle temperature e dall’allungarsi del fotoperiodo – e, anche senza aver ricevuto acqua, escono dallo stato di dormienza. Moltissime cactacee, tra febbraio e marzo, danno il via alle fioriture. Tra i generi più precoci, i Turbinicarpus, gli Strombocactus, molte specie di Mammillaria, gli Ancistrocactus e gli Stenocactus, che in queste settimane si riempiono di boccioli. Le nuove spine sono invece evidenti in alcune specie di Echinocactus (soprattutto E. texensis ed E. parryi), Ferocactus e Neoporteria (=Eriosyce). Attenzione, però: se la ripresa della vegetazione è evidente e le fioriture sono in molti casi già in corso, non è detto che si debba cominciare con le annaffiature. Molti coltivatori, infatti, sulla base di questi segnali sono indotti a pensare che sia il momento di riprendere ad irrigare le cactacee. Molto spesso questa “fretta” si rivela disastrosa, perché se è vero che le piante stanno tornando in vegetazione, è altrettanto vero che l’apparato radicale può non essere ancora attivo. In queste condizioni, bagnare il substrato quando le temperature non si sono ancora assestate e permangono minime notturne non superiori a 4-5 gradi può innescare il marciume. 

Vediamo allora quando è opportuno riprendere le irrigazioni dei cactus e delle piante grasse e cosa fare in previsione dell’arrivo della primavera. (…)

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